Non si era fermato all’alt imposto dagli agenti di polizia. Dopo un inseguimento e diversi accertamenti è stato rintracciato e nei suoi confronti è stato eseguito un ordine di carcerazione. Lo straniero era sottoposto al regime della messa alla prova, dopo aver scontato diversi anni di carcere per omicidio volontario. Quttordici anni fa era rimasto coinvolto nello scontro tra bande rivali, una albanese e una rumena, dove perse la vita Aron Catalin, ammazzato a coltellate.
Nella scorsa settimana gli uomini della Squadra Mobile, diretti da Davide Comito sono riusciti a rintracciare il conducente dell’auto che nel corso della notte era sfuggita all’alt imposto dagli uomini del reparto prevenzione crimine Toscana, nell’ambito di un controllo effettuato nel corso dei servizi di alto impatto predisposti per il pattugliamento dei distretti orafi. Dopo i numerosi colpi messi a segno nelle scorse settimane. Gli agenti della Polizia avevano intimato l’alt ad un’auto nera di grossa cilindrata che procedeva in maniera irregolare lungo la carreggiata. Ma il conducente, invece di arrestare la propria marcia e sottoporsi al controllo, ha accelerato la corsa dandosi così alla fuga. Dopo un breve inseguimento, nel corso del quale il fuggitivo con manovre avventate, ha messo più volte a rischio l’incolumità delle persone in strada e dei poliziotti che lo inseguivano, ha perso il controllo dell’auto. Dopo aver abbattuto un cartello stradale, è fuoriuscito dalla carreggiata, arenando il mezzo all’interno di un campo. A questo punto l’albanese si è dato alla fuga a piedi attraverso i campi, facendo perdere le proprie tracce. A niente sono servite le ricerche scattate immediatamente. Sul posto, quindi è intervenuta la Polizia Scientifica e la Squadra Mobile per rilievi tecnici ed un’attività info-investigativa al fine si risalire all’identità del fuggitivo. Sulla base di alcuni elementi ritrovati all’interno dell’auto, e grazie al riconoscimento sono risaliti alla sua identità. L’uomo, di nazionalità albanese, di 35 anni, era sottoposto al regime della messa alla prova, dopo aver scontato diversi anni di carcere per omicidio volontario e porto abusivo di arma da taglio. La notte dell’inseguimento dopo aver fatto uso di sostanze alcoliche e stupefacenti aveva violato le prescrizioni imposte dal Giudice di Sorveglianza non rientrando al proprio domicilio all’orario previsto. Dopo essere stato rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento dei beni dello Stato. Ora è in carcere a Firenze.