REDAZIONE AREZZO

"Scenario infernale dopo l’alluvione". Il racconto dei volontari a Valencia

Articolo su volontari aretini che portano aiuti a zone colpite da alluvione in Spagna. Christian Dell’Avanzato racconta l'esperienza e l'impegno nel fornire beni di prima necessità.

"Scenario infernale dopo l’alluvione". Il racconto dei  volontari  a Valencia

Articolo su volontari aretini che portano aiuti a zone colpite da alluvione in Spagna. Christian Dell’Avanzato racconta l'esperienza e l'impegno nel fornire beni di prima necessità.

"È davvero terribile quanto accaduto, un vero e proprio inferno". Christian Dell’Avanzato racconta con queste parole lo scenario che si è presentato davanti ai suoi occhi quando l’altra notte è arrivato nelle zone colpite dalla enondazione in terra iberica, nell’area di Valencia. Il furgone messo a disposizione dal coordinamento provinciale della Misericordia ha raggiunto Albal, un territorio che contava prima dell’arrivo del "dana", dell’alluvione, oltre 14mila abitanti. Christian grazie ad un suo contatto in zona, che si è attivato presso il sindaco della cittadina colpita dall’esondazione, ha avviato una raccolta di beni di prima necessità per le popolazioni colpite dal maltempo. Coperte, vestiti, materiali e strumenti per le pulizie, per rimuovere quella coltre di fango, ma anche mangimi per animali. Il tutto caricato su quel furgone (3,5 quintali di materiali) messo a disposizione dal coordinamento provinciale della Misericordia. "Siamo arrivati dopo 17 ore di viaggio - racconta Christian, in questa spedizione insieme a Letizia Frusciante e Franco Bernasconi (nella foto), altri due volontari che privatamente come lui si sono attivati - siamo arrivati in piena notte. Era da poco passata l’una e mezzo di ieri. Abbiamo superato vari posti di controllo dato che le autorità sapevano del nostro arrivo. Lo scenario era terrificante: anzora manca la corrente elettrica. Abbiamo raggiunto il campo dove esercito e polizia hanno preso in consegna il nostro carico. Grazie al mio amico abbiamo potuto riposare un’oretta prima di rimetterci in moto e tornare a casa. Cosa ci hanno detto? Ci hanno ringraziato, ci hanno chiamato eroi. Ma i veri eroi sono altri".