LAURA LUCENTE
Cronaca

Schianto contro le doppie frecce?. Ultimo giallo sulla fine di Lovari. Slittano l’autopsia e o funerali

Impatto su un’auto ferma in sosta vietata ma la visuale era aperta. Una telecamera ha ripreso tutto

Si allungano, i tempi per la restituzione della salma e non c’è ancora il nulla osta per i funerali, con ulteriore strazio della famiglia che attende di poter dare l’ultimo saluto a Maurizio Lovari morto in un incidente sabato scorso a Passignano

Si allungano, i tempi per la restituzione della salma e non c’è ancora il nulla osta per i funerali, con ulteriore strazio della famiglia che attende di poter dare l’ultimo saluto a Maurizio Lovari morto in un incidente sabato scorso a Passignano

Sono ancora fumosi i contorni dell’incidente di cui è stata vittima l’imprenditore cortonese Maurizio Lovari di 72 anni morto sabato pomeriggio in sella alla sua biciletta a Passignano sul Trasimeno.

Tra le novità sostanziali c’è quella che i carabinieri stanno vagliando i filmati delle telecamere di sorveglianza dell’azienda della località San Vito che si trova proprio lungo la strada dove è avvenuto l’incidente e che potrebbero aver immortalato gli ultimi istanti di vita di Maurizio Lovari. I militari della stazione di Passignano coordinati dal capitano Luca Battistella, comandante della compagnia di Città della Pieve, hanno già chiesto di acquisirli per visionare i frame registrati.

Proprio sulla dinamica dell’incidente, infatti, restano alcuni dubbi da chiarire. Lo schianto si è consumato sabato intorno alle 16,30 lungo la Sp 35 a San Vito di Passignano sul Trasimeno nel tratto di strada rettilineo in discesa. Il ciclista cortonese è andato dritto a schiantarsi sulla parte posteriore di una Jeep Renegade bianca condotta da un ottantenne di Perugia. La macchina in quel punto della strada, però, non avrebbe potuto sostare, perché invadeva la carreggiata. Aveva le quattro frecce accese? Le domande si sommano. Ma se quello era un punto in cui sicuramente non poteva essere effettuata una sosta, questo non basta a spiegare come mai il ciclista che proveniva da Passignano in direzione Torricella, non sia riuscito ad evitare l’impatto, se pure la strada in quel tratto compia una leggera semicurva in discesa, il campo visivo doveva essere abbastanza libero da permettergli di superare l’ostacolo.

Si allungano, inoltre, i tempi per la restituzione della salma e non c’è ancora il nulla osta per i funerali, con ulteriore strazio della famiglia che attende di poter dare l’ultimo saluto al suo caro. I funerali, una volta possibile, saranno organizzati nella piccola chiesetta di Ossaia, la frazione dove Lovari viveva da sempre con la famiglia e al quale era legatissimo.

Il magistrato di turno ha conferito l’incarico per lo svolgimento degli accertamenti medico-legali ieri e le parti sono state convocate per domani mattina. L’autopsia potrebbe essere eseguita non prima di giovedì. Autopsia che dovrebbe chiarire se la vittima possa essere stata colta da un malore poco prima dell’impatto. Elementi fondamentali per definire le circostanze del decesso.

Essenziali per la ricostruzione dei fatti anche le dichiarazioni dei testimoni, già rese ai carabinieri, che in quel momento percorrevano la strada e che si sono trovati di fronte al tragico incidente. Descriverebbero la scena del ciclista che impatta sul portellone della jeep già ferma sul ciglio della strada.

L’iscrizione tecnica al registro degli indagati per l’80enne alla guida dell’auto resta per il reato di omicidio stradale, così come il sequestro dei mezzi coinvolti nell’incidente.