Arezzo, 7 novembre 2019 - Lei e il cagnolino, morti insieme sulla via di Ristradella, colpiti da un bolide che ha sterzato di corsia. Aveva 29 anni Helenia Rapini, gli occhi chiari e una gran voglia di vivere. Ad accompagnarla c’era la passione per gli animali, amava i cani, li portava sempre con sé, li accudiva nel canile dell’Enpa dove lavorava part time e anche come volontaria.
E un cucciolo che aveva adottato per poterlo curare meglio, le era accanto quando mancavano venti alle 15 e alla guida della Athos Hyundai stava appunto andando al lavoro, serena e spensierata nonostante la giornata color grigio cupo di questo piovosissimo inizio di novembre. La via di Ristradelle è quella che costeggia il campo sportivo di Olmo e che se la prosegui in direzione Valdichiana sbocca a Frassineto. Helenia, che abitava Rigutino, la usava come scorciatoioa e per evitare gli ingorghi della Regionale 71.
E’ una strada che non gode di buona salute: stretta, piena di buche e di avvallamenti, cinquanta chilometri orari la velocità massima consentita. «Ma qui sfrecciano a cento all’ora» racconta un residente che abita lungo il rettilineo dove è avvenuto l’incidente. Ha sentito lo schianto, il crash tra le auto che andavano a cozzare: la macchina di Helenia e il Qasqai che, secondo la prima ricostruzione, aveva invaso la corsia opposta. In coda un’altra auto incidentata, coinvolta marginalmente e il cui conducente, infatti, ha riportato soltanto qualche lieve contusione.
Helenia non c’era più quando sono arrivati i soccorsi. Uccisa sul colpo con il suo cagnolino; grave l’automobilista del Suv, un aretino di 46 anni trasportato in codice rosso alle Scotte con il Pegaso. Poi la solita triste scena che circonda ogni scontro mortale: la ragazza avvolta da un lenzuolo, le ambulanze, i vigili del fuoco, il silenzio di morte che insieme al luogo avvolge ogni cosa.
Tanti ora piangono questa ragazza generosa, educatrice cinofila che aveva frequentato la scuola di interazione uomo-animale e che i colleghi di lavoro aspettavano come ogni giorno. Non vedendola arrivare si sono subito preoccupati, non era da lei ritardare così tanto. Hanno chiamato mamma Maria, titolare di un locale da ballo in centro, ancora ignara di quanto fosse successo.
Invece a capire la tragedia era stato quasi subito il fidanzato di Helenia, un ragazzo che studia all’università di Bologna e che on line ha letto dell’incidente di Arezzo, di una giovane morta, di un cagnolino morto anch’esso. Ha fatto due più due: la fidanzata viaggiava sempre con Fido, tornava anche la strada percorsa quotidianamente, pure l’orario era quello e non poteva essere una coincidenza.
Non lo era. La città piange così un’altra vittima, una sua figlia molto conosciuta per le attività svolte e per i tanti amici che aveva. Intanto i vigili stanno ricostruendo l’incidente, un dinamica non facile è quello che trapela dalla sede di via Setteponti, anche se alla base potrebbe esserci stato un eccesso di velocità, come spesso succede in barba ai divieti stradali.