SONIA FARDELLI
Cronaca

Scortecci, il campione ritrovato: “Gli errori non mi hanno cambiato”

Il giostratore ancora protagonista dopo un 2023 in ombra: “Non ho mai smesso di credere in me stesso: a giugno è mancato pochissimo e a settembre stavo male. Gli abbracci con gli avversari? C’è sempre rispetto”

Gianmaria Scortecci

Gianmaria Scortecci

AREZZO, 24 giugno 2024 - Il campione è tornato. Gianmaria Scortecci, di nuovo preciso sul 5, ha di nuovo trascinato Santo Spirito alla vittoria. E ieri si è goduto un giorno di pieno relax: pranzo con i genitori e la nonna e poi la giornata scandita solo da tante telefonate e messaggi di amici. "È stato un giorno di decompressione - dice sorridendo - un rilascio di energie molto salutare".

Scortecci, come si fa a tornare in vetta, dopo una brutta parentesi?

“In realtà lo scorso anno non è successo nulla di così drammatico. Nella prima Giostra ho mancato il cinque di millimetri e nella seconda ero in condizioni fisiche davvero brutte. Ho lavorato molto quest’inverno, ma sapevo comunque che il cavallo stava molto bene ed in me non erano poi cambiate molte cose. Perché allora dubitare di sé stessi? Per ottenere questo risultato ci ho dovuto però mettere anche tanta rabbia e grinta".

Come hai vissuto la brutta esperienza dello scorso anno?

"Sinceramente non è la prima volta che mi succede di avere un periodo così nella mia carriera in cui dubitavano e dubitavo di me. La Giostra di settembre dello scorso anno è un po’ come se non l’avessi corsa. Non ero davvero in condizioni ottimali di salute. Poi l’opinione pubblica ha cominciato ad usare parole pesanti, come crisi, in maniera molto leggera. Ma in me non era cambiato nulla. Ero lo stesso dell’anno precedente e di quest’anno. E ho avuto tanto affetto e fiducia da parte del mio quartiere che mi hanno spronato ad andare avanti".

A Elia Cicerchia cosa è successo? Cosa non va?

“L’impronta della lancia di Elia è sul centro. E anche se lui alla fine non ha totalizzato il 5 sul tabellone, dietro ai miei risultati c’è lui. Mi ha dato consigli utilissimi, anche tre giorni fa. Mi ha aperto gli occhi. Ed è stato il valore aggiunto che mi ha fatto arrivare dove sono arrivato. E questo è quello che ci lega e ci rende forti: nelle grandi prestazioni di uno c’è sempre e comunque anche il contributo dell’altro”.

Si può vincere Giostra anche senza Ezio Gori in piazza?

"Ezio Gori non è un amuleto. È il rettore che ha creato negli anni questa squadra. Anche se non era in costume ha comunque frequentato le scuderie e la sua presenza è stata sempre molto importante, ci dato sempre quel senso di familiarità".

A chi dedica questa vittoria?

"La dedico ad Assuero Pieraccini, rettore storico di Porta Santo Spirito e ai tanti giovani che ci danno una mano".

A fine Giostra l’abbraccio con Martino Gianni ed Enrico Vedovini...

"Martino penso che ci consideri sempre i suoi figli di Giostra e con Vedovini abbiamo davvero fatto tante battaglie, ma sempre con spirito cavalleresco. Anch’io mi sono sempre congratulato con i vincitori".