FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Scritte xenofobe, al via le indagini. Via social arriva la firma degli autori

Dopo gli episodi del parcheggio di piazza Dalla Chiesa e di quello alla sede Acli sono in corso accertamenti

La scritta xenofoba apparsa all’ingresso della sede Acli. In alto quella al parcheggio

La scritta xenofoba apparsa all’ingresso della sede Acli. In alto quella al parcheggio

Non solo scritte xenofobe sui muri. Ora circolano i volantini del gruppo di estrema destra che sui social avrebbe rivendicato gli atti vandalici al parcheggio Dalla Chiesa e davanti al patronato Acli di San Giovanni Valdarno. La denuncia è arrivata dal segretario valdarnese di Rifondazione Comunista Mirko Vichi, che ha fatto sapere di aver rinvenuto un opuscolo degli estremisti nelle vicinanze di un’abitazione di Montevarchi. "Il sole è sorto in Valdarno, perché non in tutta Italia?" si legge nel depliant, dove è raffigurato Palazzo d’Arnolfo con accanto il simbolo di Nuova Italia rappresentato da una croce celtica stilizzata. L’invito del gruppo, che si rifà al movimento neofascista eversivo Terza Posizione, è a creare nuclei operativi anche in Valdarno. Attivi sui principali social network, è su Tik Tok che riscontrano il maggiore seguito, mentre attraverso il canale Telegram hanno ammesso di essere gli autori dei graffiti che riportano frasi inneggianti al suprematismo bianco e al razzismo. "Non ci arrenderemo mai" si legge. E ancora: "Lavoro dei Camerati del Valdarno questa sera", con una carrellata di foto raffiguranti le scritte sulle pareti apparse in città.

Solo il simbolo della svastica non sarebbe opera dei soggetti riconducibili a Nuova Italia. Sulle indagini per individuare i colpevoli, che sono ancora in corso, vige il massimo riserbo e anche queste ultime novità sono al vaglio degli inquirenti. Nei giorni scorsi la Polizia Municipale ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza del parcheggio Dalla Chiesa e le ha trasmesse ai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso.

Il sindaco della città del Marzocco Valentina Vadi nei giorni scorsi si è recata personalmente in caserma per sporgere formale denuncia riguardo l’accaduto. In attesa di ulteriori sviluppi, le forze politiche hanno fermamente condannato i gravissimi gesti, da San Giovanni Civica alle Liste Civiche Sangiovannesi. Sulle scritte apparse di fronte alla sede Acli sono intervenuti anche i vertici regionali dell’associazione. Inoltre, l’Anpi Valdarno ha ricordato che non è la prima volta che accadono episodi del genere. Nel 2018 piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa fu presa di mira per un caso simile, quando apparvero croci celtiche vicino alla fermata degli autobus. Nel frattempo continuano a fioccare le reazioni politiche alla vicenda. Sdegno e condanna sono stati espressi dal gruppo di maggioranza del Centro Sinistra per San Giovanni. "Oltre alla natura stessa del gesto - fanno sapere gli esponenti del centrosinistra che sostengono la giunta Vadi - che arreca danno a beni pubblici, privati e al decoro di tutta la città, è il significato profondo dei simboli, anche quando maldestramente rappresentati, ad essere inaccettabile. Questi rimandano all’esistenza delle razze umane e all’inferiorità di alcune di esse, al suprematismo bianco e inneggiano al fascismo, in aperto contrasto coi valori fondanti delle nostre comunità e della nostra Costituzione".