
Le scritte apparse a San Giovanni
Arezzo, 11 marzo 2025 – "E’ un’azione che rappresenta un attacco diretto ai valori che da sempre guidano le Acli: accoglienza e solidarietà. Principi a cui – voglio dirlo con chiarezza – non derogheremo mai”. Lo ha detto Elena Pampana, presidente di Acli Toscana, commentando gli slogan xenofobi apparsi sulla parete del Circolo Acli di San Giovanni Valdarno, accanto all'ingresso del Patronato. "Un episodio come questo non può essere sottovalutato né derubricato a semplice atto vandalico – dice Pampana - ma deve essere condannato con fermezza da tutta la comunità. Siamo al fianco del presidente del circolo, Daniele Masselli, e di tutti coloro che operano quotidianamente per promuovere inclusione e solidarietà. Ribadiamo con forza che nessuna intimidazione potrà fermare il nostro impegno per la tutela dei diritti e la promozione della dignità di ogni persona, senza alcuna distinzione di nazionalità, sesso o colore della pelle”.
"Agli autori di questo gesto vile – aggiunge Manuela Pisaniello, vicepresidente regionale - rispondiamo con la forza delle nostre azioni e della nostra comunità. Crediamo in una società fondata sul rispetto reciproco e sulla fratellanza, e questo episodio ci sprona a rafforzare ulteriormente il nostro impegno. "Da oggi, con ancora maggiore convinzione, continueremo la nostra opera di assistenza e supporto alle persone più fragili, lavorando senza sosta per una comunità più equa, inclusiva e solidale”. "Le Acli toscane – conclude la presidente - continueranno a lavorare con determinazione per costruire una società più giusta e accogliente, opponendosi con decisione a qualsiasi forma di discriminazione e intolleranza”.
Sulla vicenda è intervenuta anche l'Acli di Arezzo. "Questo gesto esprime un’inaccettabile degenerazione della civiltà nel nostro Paese - ha detto il presidente Luigi Scatizzi - Ormai non più circoscritta a realtà dove il confronto si fa sempre più esasperato ma anche in realtà piccole. Quello che è carente e che scatena queste situazioni, sempre meno marginali, è l’assenza di formazione e informazione dalle scuole al mondo del lavoro, dalle associazioni alla politica. Senza nessun autorevole richiamo da parte delle istituzioni, specie quelle di garanzia".