Aezzo, 19 luglio 2020 - Il primo esame non lo faranno con la prof di matematica o con quella di latino. Lo faranno dal medico. Il medico di famiglia, sempre che il piano della Regione in elaborazione in queste ore riesca ad andare in porto. La scuola bussa ai portoni sprangati ormai da mesi ma è un passaggio che di giorno in giorno diventa più complesso.
E che in prima battuta, non di portone, coinvolge tutto il personale. Il ministro della sanità Roberto Speranza, in visita nei giorni scorsi a Firenze e sollecitato dai giornalisti, ha confermato l’intenzione di andare fino in fondo: esame sierologico per tutti. Il cosiddetto test veloce, con il quale portare a galla se il professore o il bidello abbiano sviluppato gli anticorpi del coronavirus.
Le modalità sono appese alla scelta della Regione. In questo momento l’obiettivo primario è passare dai medici di famiglia. Quindi il proprio dottore, un po’ come in autunno con il vaccino antinfluenzale. Sono in corso simulazioni e studi, che crediamo debbano coinvolgere anche le Asl, che poi sono il braccio operativo della sanità nelle varie zone. Le difficoltà non sono poche.
Intanto è un test che non potrà partire prima di Ferragosto, considerando i tempi tecnici e le ferie. E proprio le ferie potrebbero complicare il procedimento: è vero, non è un agosto come gli altri così come diversi sono stati i mesi che lo hanno preceduto. Però una campagna così fatta poco oltre le colonne d’Ercole di Ferragosto i suoi ritardi li potrebbe registrare.
La Regione si tiene nella manica l’asso che spera di non giocare: il coinvolgimento dei privati. Una mossa che è andata bene nel pieno della pandemia, quando si trattava in pochi giorni di testare intere categorie. Chi rientrava in fabbrica dopo mesi e quanti non avevano mai smontato. Ci svegliavamo tra code importanti davanti ai laboratori privati ma alla fine tutto ha funzionato.
Ora un altro test di fuoco. E’ vero, il controllo è su base volontaria, ma è chiaro che la maggioranza dei presidi chiederà di non evitarlo. Ed è su base volontaria anche tra i medici e questo qualche problemino in più lo potrebbe aprire. Non solo. Nel caso di test positivo sarebbe obbligatorio il tampone, l’unico controllo in grado di chiarire chi abbia davvero il virus attivo in questo momento.
Finora le medie di positività al sierologico si sono mosse intorno al 2% e non c’è motivo debbano essere superiori. Ma è altro tempo da considerare. Per un’operazione che andrà completata entro agosto, in tempo per i primi passaggi sia pur non didattici della scuola.
Non solo: ci saranno anche controlli a campione sugli studenti. Nel nostro caso sono circa 46 mila quelli che a settembre entreranno in classe. Oltre a prof e bidelli nei licei e tecnici servirà anche un infermiere?