No dalla Regione "alla scelta del governo Meloni sul taglio di 15 autonomie scolastiche già dal prossimo anno". Premessa che l’assessore regionale all’istruzione Alessandra Nardini sottolinea intervenendo sul caso della scuola accorpata a Sansepolcro, ma pure sullo scampato pericolo del Vegni alle Capezzine. La sottolineatura serve a "ricordare anche che la competenza sul dimensionamento è della Regione, non dell’Ufficio Scolastico regionale nè di quello Provinciale, che dipendono dal ministero e che hanno invece competenza sugli organici. Il loro ruolo sarà centrale nel mantenimento, come auspico, del personale Ata. Lo dico perchè, se da un lato, come a Sansepolcro, leggo che si imputano alla Regione i tagli e criteri scelti, a Cortona non si riconosce che proprio in virtù di questi criteri quella scuola non sarà accorpata".
Nardini cita il caso che a Sansepolcro ha scatenato le proteste di prof e studenti. "La responsabilità dei tagli sta tutta in capo al governo che ha impugnato anche la nostra delibera. Da mesi è aperto un confronto con enti locali e sindacati con cui abbiamo condiviso ogni passaggio, dall’opposizione alla scelta del ministro Valditara, alla necessità di definire noi dei criteri per dimensionare, evitando così tagli lineari calati dall’alto". Non a caso richiama gli incontri "con Anci toscana, Upi e Città Metropolitana di Firenze in rappresentanza di Comuni e Province, e con Cgil, Cisl e Uil regionali". E nel richiamare il calendario della concertazione, si sofferma sulla riunione del "23 novembre, con i presidenti delle Province e i presidenti delle 35 Conferenze zonali per illustrare l’esito dei ricorsi presentati dalla Regione e il percorso che stavamo facendo per individuare i criteri con cui procedere, purtroppo, agli accorpamenti". Poi spiega i criteri: "In quelle riunioni di concertazione, l’ultima venerdì 1 dicembre, abbiamo tutti condiviso che il criterio fosse individuare istituti da accorpare tra i sottodimensionati secondo il parametro 600400 (per i Comuni montani) studentesse e studenti". Nardini comprende l’amarezza di prof e studenti tuttavia osserva che quando la Regione faceva la battaglia contro gli accorpamenti "non ricordo manifestazioni o prese di posizione pubbliche sui territori a nostro sostegno. Ma io non ho cambiato idea". E chiama in causa anche i sindaci di Sansepolcro e Cortona.
"Se organizziamo una manifestazione davanti all’ufficio del ministro io ci sono. Se i sindaci di Sansepolcro e Cortona vogliono scrivere al ministro per dire che i tagli sono dannosi sia quando impattano sul loro territorio, siaquando accade su altri territori, la firmo volentieri".
LuBi