REDAZIONE AREZZO

"Sembrava un soccorritore vero". L’orgoglio del padre e del parroco, oggi il Vescovo andrà a conoscerlo

Intorno i responsabili dei campi estivi: il sedicenne è un animatore, da un mese impegnato con i ragazzi. Anche altri giovani si sono mobilitati con lui durante il dramma. Don Conti: "È la mia meglio gioventù".

Il Vescovo Migliavacca

Arezzo, 11 luglio 2023 – Oggi arriverà anche il Vescovo per conoscerlo. Andrea Migliavacca è stato subito informato dal suo parroco del bel gesto di Alessandro: e non solo suo. Un gruppo di giovani, da un mese impegnati pancia in terra per i campi solari: e che in zona Cesarini hanno salvato un uomo da un arresto cardiaco.

"E’ una bella soddisfazione, davvero una grande storia": Alessandro Conti, il parroco, era anche segretario di Gualtiero Bassetti nei tempi della sua missione ad Arezzo. E dal cardinale ha mutuato la pacatezza. "Ero anch’io in quel piazzale: e non mi vergogno a dirlo, noi adulti ci guardavamo paralizzati per quello che stava succedendo. Ci hanno pensato i ragazzi".

E’ l’orgoglio del parroco. "Un bell’insegnamento: ci lamentiamo troppo spesso dei giovani, queste lezioni sono salutari".

Oddio, ne avrebbe fatto volentieri a meno, alla fine della festa in parrocchia. "Eravamo tanti, la fine dei campi, le famiglie a riprendere i ragazzi, la mezzanotte". Come immaginare che qualcosa stava per succedere?

"Ho sentito gridare, mi hanno detto che un uomo aveva avuto un malore. Poi ho visto Alessandro correre". Correre verso la parrocchia: ma per una volta non era per pregare per prendere il defibrillatore. E quindi tornare indietro velocemente.

"Sa che non riesco a credere a quello che è successo?". Gianluca Dioni, un musicista conosciuto e apprezzato in città, sa bene di avere un figlio con i controfiocchi. Per l’idea che abbia salvato una vita..."Pensi sempre il meglio dei tuoi figli ma quello che ha fatto Alessandro ha dell’incredibile". La domanda è retorica ma va fatta: orgoglioso? "Non so neanche dire quanto". Lo sa, lo sa: perché gli occhi parlano per lui.

Non c’era in quel piazzale dove la vita e la morte si sono sfiorate. Non c’era a vedere il suo ragazzo agire come un soccorritore provetto. Ma se lo immagina.

Alessandro ha 16 anni, quasi 17: fa la terza al liceo classico. E da anni segue passo passo il percorso scout. "Sono partito dai lupetti e ora sono nel clan" conferma lui stesso. Parole che sembrano criptiche ma che per tante famiglie sono il pane quotidiano. Compresa la famiglia Dioni, tra campi estivi ed esperienze sparse in tutta la provincia.

"Oh, è uno dei nostri" esclama uno dei responsabili del campo estivo". Perché stavolta non è qui come scout, anche se chi è scout lo è sempre, ma come animatore di una esperienza parrocchiale. E non ha fatto tutto da solo. "Un ragazzino di q15 anni ha chiamato l’ambulanza, una ragazza di 17 ha preso i bambini intorno e li ha portati in disparte. E un altro ha accompagnato al sicuro il figlio di chi aveva avuto un malore". Sara Tanganelli è rimasta bloccata come gli altri adulti ma lo sguardo no, è lucidissimo come il suo racconto. E’ successo tutto venerdì sera, ma è venuto a galla solo ieri. Dall’ospedale buone notizie: il cinquantenne sta bene, è fuori pericolo. E già gli hanno perché e per merito di chi. Baden Powell invitava gli scout a lasciare il mondo meglio di come era. Alessandro ha aiutato un cinquantenne a non lasciarlo. Ha superato il maestro.

Alberto Pierini