
A maggio lancio del blocco operatorio, nell’emergenza divisione dei percorsi, centri in costruzione. Partono i bandi per i medici, progetto "zero code" per i prelievi. Stop alla fuga nelle altre regioni.
Taglia il traguardo dei cento giorni al timone della Asl sud est. Marco Torre traccia il quadro della sanità.
Dottore, l’ospedale è un cantiere di lavoro: quali saranno le prossime tappe?
"Abbiamo avviato l’iter per l’affidamento del partenariato manutentivo e a breve avvieremo le altre attività preliminare per poter mettere a terra, nel 2026, tutti i lavori per il nuovo San Donato".
Lei viene dall’esperienza di Monasterio, dal progetto di una sanità innovativa: qualche esempio di innovazione al quale vorrebbe lavorare in Asl?
"Immagino una vera e propria rivoluzione digitale della nostra Azienda, che coinvolga sia i processi clinici sia quelli amministrativi".
A che punto è la realizzazione della nuova chirurgia, quali i tempi per la palazzina volano?
"Il nuovo blocco operatorio, completamente rinnovato, verrà consegnato a maggio e a seguire partirà la fase 2. La palazzina volano sarà pronta nei primi mesi del 2026".
Lavori anche in via Alessandro dal Borro, a 100 metri dal nuovo sottopasso Baldaccio: cosa ospiterà quell’area?
"Verrà realizzato l’ospedale di Comunità con venti posti letto. Nascerà anche una nuova casa di Comunità adiacente al parcheggio di via Baldaccio".
Ci sono proteste per i tempi delle analisi (quasi un mese tra la richiesta del medico e l’appuntamento), concentrandosi oggi gran parte dei prelievi al Baldaccio: come intende intervenire?
"Stiamo rivedendo le modalità di accesso e prenotazione. Grazie al sistema Zero Code, che permette tempi più rapidi, stiamo avviando un ampliamento graduale del numero di box dedicati a questo servizio. La modalità Zero Code si affianca alle prenotazioni già attive tramite Cup e canali telematici. Da marzo è possibile ritirare i referti direttamente dal Totem all’ingresso del Centro prelievi o in tutti i punti Cup".
Al di là delle proteste politiche sulle nomine, gli interventi Pnrr hanno cambiato responsabile: come sarà garantita la continuità?
"Sto seguendo direttamente i lavori Pnrr di tutta la Asl, supportato dalla Direzione del dipartimento tecnico. Abbiamo già incontrato le aziende appaltatrici per ribadire l’importanza strategica dei lavori affidati e della realizzazione nelle tempistiche contrattuali. Inoltre, la Regione ha attivato un tavolo toscano di monitoraggio per ulteriore supporto alle tre aziende sanitarie territoriali per garantire la finalizzazione di questi interventi strategici".
Quali priorità si dà personalmente sul fronte della sanità in particolare aretina?
"La sfida sarà il personale: migliorare le condizioni di lavoro e l’attrattività dell’azienda, reclutare e coltivare le competenze necessarie".
Qui c’è un polo sanitario privato molto forte, c’è chi lamenta una minore copertura di risorse per gli interventi ortopedici: come intende muoversi in prospettiva, sempre più spazio alla diagnostica o altre linee prevalenti?
"Ci muoveremo seguendo gli indirizzi regionali. La Regione sta stanziando ulteriori risorse per le liste di attesa e sono previsti finanziamenti specifici per contrastare il fenomeno delle fughe regionali proprio nell’ambito ortopedico".
Al Pronto Soccorso tiene banco la questione sicurezza: quali risposte intendete dare?
"Abbiamo attivato una riflessione profonda su questo tema perché per noi è fondamentale assicurare la sicurezza delle nostre professioniste e dei nostri professionisti. Avvieremo, a breve, una sperimentazione per rafforzare la tutela del personale e dei pazienti sia con l’introduzione di nuovi strumenti, come bodycam di nuova generazione e smartwatch per la segnalazione di allarme, sia con il rafforzamento della collaborazione con la Prefettura e la Questura. Inoltre, stiamo valutando l’inserimento di nuove figure preposte alla sicurezza".
Sanità territoriale: come lavorerete sulla carenza dei medici di famiglia e sulla difficoltà a trovarne altri?
"La carenza dei medici di medicina generale è generalizzata e coinvolge maggiormente le aree interne. Lavoreremo con l’ordine e i rappresentanti della Medicina Generale per condividere soluzioni innovative Inoltre, si rafforzerà e in parte modificherà la presa in carico del paziente con il potenziamento della sanità territoriale e l’implementazione della telemedicina.
Medici di famiglia: dai pazienti emerge qualche disagio davanti alla minore disponibilità alle visite domiciliari. È un trend ormai ineluttabile?
La Medicina generale rappresenta un pilastro fondamentale del nostro Servizio sanitario. È in corso una riflessione a livello nazionale e regionale che pone al centro la sanità territoriale".