GAIA PAPI
Cronaca

Senza tetto, 20 sorvegliati speciali. Verso la richiesta di allontanamento. Ultimatum dal vertice sul sociale

"Pronti ad aiutare tutti meno chi non lo accetta": partirà quindi una sollecitazione ai casi critici. Se c’è il rifiuto, scatta il ricorso alle forze dell’ordine. Tanti: "A fine luglio ci ritroveremo per decidere" .

Senza tetto, 20 sorvegliati speciali. Verso la richiesta di allontanamento. Ultimatum dal vertice sul sociale

Senza tetto, 20 sorvegliati speciali. Verso la richiesta di allontanamento. Ultimatum dal vertice sul sociale

AREZZO

Venti i "sorvegliati" speciali nei confronti dei quali potrebbe essere chiesto l’allontanamento da Arezzo. "Presenze critiche, contenute nei numeri, ma problematiche per i cittadini in alcuni casi sottoposti ad una forte pressione". Sono sotto la lente di ingrandimento del tavolo istituito contro le gravi povertà e la marginalità, cabina di regia istituita dal Comune durante il periodo del Covid e che accoglie una serie di soggetti istituzionali e operatori del terzo settore. Ieri, in un incontro, sono state analizzate le risultanze del lavoro coordinato dall’ufficio delle politiche sociali che ha censito le presenze di senzatetto in città e che ha visto partecipare anche la polizia municipale e rappresentanti delle unità di strada. Un lavoro delicato, che ha portato a contatto con realtà difficili e di grande disagio, alle quali tutte è stato offerto l’inserimento in percorsi di aiuto sociale finalizzati ad un sostegno concreto. "In questi anni molti casi infatti hanno trovato soluzione grazie ad un lavoro silenzioso e costante e sono stati risolti nelle maniere più diverse, attinenti caso per caso o alla sicurezza, o alla sanità o al sociale" - ha dichiarato il vice sindaco Lucia Tanti. "Oggi però restano fuori dalle reti delle risposte alcuni soggetti, una ventina, che hanno rifiutato di entrare a far parte di un percorso di aiuto più volte proposto, ma dei quali sono comunque note la storia personale e la caratteristica di problematicità. Ora siamo al giro di boa. Nei loro confronti è stata condivisa la decisione di procedere a una sorta di "ultima chiamata", rinnovando una proposta di accoglienza piena ma rigorosa, nel rispetto delle regole di convivenza e che non prevede deroghe. Per coloro che non dovessero accettare aiuti, dopo un ulteriore incontro anche con la polizia municipale, chiederemo l’intervento delle forze dell’ordine, con le quali operiamo in piena collaborazione, per procedere con provvedimenti severi previsti dalla legge, compreso l’allontanamento dalla città".

Un doppio messaggio: "Chi accetta il nostro aiuto, può contare su una città accogliente ma rigorosa; a chi rifiuta e ha comportamenti ostili risponderemo con il massimo del rigore per far capire come Arezzo non sia una zona franca". E in questo senso si sta creando un’importante rete fra Comune e cittadini, associazioni, comitati, categorie economiche. Ora scatta il monitoraggio "a fine luglio ci rincontreremo". Intanto entrano in azione le unità di strada.