GAIA PAPI
Cronaca

Arezzo, settore orafo nella morsa dei ladri. Quattro assalti in una sola notte

Tre tentativi su quattro sfumati all’indomani dell’incontro in prefettura proprio sul tema sicurezza. I banditi si sono mossi tra via Ramelli, Tegoleto Badia al Pino e Ruscello: portati via solo rame e ottone.

Le indagini della polizia (Foto Ansa)

Le indagini della polizia (Foto Ansa)

Arezzo, 16 luglio 2024 – Una notte da brividi nell’aretino. Niente c’entrano, come è ovvio, le temperature. A far tremare sono ben quattro colpi ad altrettante ditte di preziosi, all’indomani dell’incontro aperto tenuto in prefettura proprio sul tema sicurezza. Alle 2, in via Ramelli, traversa di via Fiorentina, i ladri sono entrati nella Ekisson, ditta presente sul mercato dal 1975 diventata leader nella produzione di leghe, metalli e materiali per saldature orafi e argentieri.

Nella notte, con una scala, sono entrati all’interno per poi uscirne con un sacco pieno di rame e ottone. Con lo scattare dell’allarme è prontamente intervenuta una guardia della Securpol che ha poi allertato la polizia che sta conducendo le indagini. Le telecamere della ditta hanno immortalato la fuga a piedi dei ladri attraverso i campi dietro lo stabile. Con un sacco pieno di rame e ottone sulle spalle si sono dileguati. Non è la prima volta che l’azienda entra nel mirino dei ladri. Nel 2019 una banda di incappucciati aveva assalito varie ditte della zona, tra le quali anche la Ekisson in cui molti furono i danni, ma scarso il bottino.

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Da via Ramelli a Ruscello il salto è breve, evidentemente anche per i ladri, anche se non sappiamo se ad essere entrata in azione è la stessa banda. Fatto sta che ladri hanno fatto irruzione in un laboratorio di riparazione oro e argento, rubando monili in riparazione, la cui quantità è ancora al vaglio degli inquirenti. Sul posto è intervenuta la polizia. Ma non è finita qui.

La notte aretina è stata testimone di un altro colpo. Il terzo in poche ore. Sono le 2.10 quando una banda entra nella ditta Astro preziosi a Tegoleto. Disattiva le telecamere, poi l’allarme, ma qualcosa va storto e scatta. Ai ladri non rimane altro che scappare. Ma forse sono sempre loro che, alle 4.40, entrano in azione a Badia al Pino nell’azienda orafa Femmena, vicino alla stazione ferroviaria del paese.

Una banda è riuscita ad entrare e a rovistare prima negli uffici, poi ha tentato di fare il colpaccio, cercando di forzare la cassaforte. Ma l’allarme ha fatto il suo dovere. Scattando ha messo in fuga i balordi che si sono dileguati, ma a mani vuote. Le indagini sono condotte dai carabinieri, al vaglio anche le immagini immortalate dalle telecamere dell’azienda e da quelle presenti in zona. Anche Femmena non è nuova all’interesse dei ladri. Nel 2016 l’azienda era stata oggetto di una rapina a mano armata, durante la quale il titolare venne picchiato e legato. Poi la cassaforte venne ripulita.

Proprio a seguito dell’ultima rapina avvenuta nell’Aretino, ai danni della Italiana Horo da cui sono state portate via 15 chili di verghe in oro, Giordana Giordini, presidente della sezione oreficeria e gioielleria di Confindustria Toscana Sud e della Consulta Orafa di Arezzo, aveva chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto Maddalena De Luca. Un incontro in cui tutte le parti interessate hanno espresso le loro preoccupazioni, proposto idee e soprattutto chiesto un maggior numero di forze in campo su un territorio particolare come quello del maggior distretto orafo. Proprio all’indomani di quell’incontro ecco la risposta della criminalità. Quattro colpi nel giro di una notte.