![La conferenza stampa sul caso di procura e carabinieri alla presenza della procuratrice Gianfederica Dito La conferenza stampa sul caso di procura e carabinieri alla presenza della procuratrice Gianfederica Dito](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MDU5Y2RmZDEtY2Y0Ny00/0/sgominata-la-banda-delle-rapine-11-arresti.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La conferenza stampa sul caso di procura e carabinieri alla presenza della procuratrice Gianfederica Dito
AREZZO
Una banda, con base logistica in un capannone di Arezzo, specializzata in rapine ad aziende orafe e gioiellerie.
È quanto hanno scoperto i carabinieri con un’indagine condotta dalla procura aretina e partita da un colpo messo a segno a una ditta, la Italiana Horo di Badia al Pino, e che ha portato poi a 11 arresti - 7 in carcere, 4 ai domiciliari -, eseguito ad Arezzo e nelle province di Firenze, Caserta, Napoli e Salerno: sono tutti italiani tranne uno.
Un gruppo che, secondo l’Arma, stava preparando tre colpi in altrettante gioiellerie, una di Firenze e due di Arezzo.
Associazione per delinquere, furto, rapina e ricettazione i reati per i quali la procura procede.
Il colpo alla Italiana Horo risale al 28 giugno scorso: i rapinatori, utilizzando uno spray al peperoncino, aggredirono il titolare per sottrargli una verga d’oro di 18,7 chili, valore stimato 600mila euro.
Da lì sono stati rintracciati e arrestati a settembre, durante un tentativo di rapina nel centro di Arezzo, altri tre componenti della banda.
In sei mesi si è poi arrivati a individuare rapinatori e ricettatori e a stabilire, come ha spiegato la procuratrice di Arezzo Gianfederica Dito, che insieme al tenente colonnello dei carabinieri Silvia Gobbini ha tenuto una conferenza stampa.
In particolare un 53enne campano sarebbe stato, "l’organizzatore e stratega delle rapine", un 51enne del Casertano, da anni residente ad Arezzo, "colui che forniva il supporto logistico", ovvero il capannone, un 52enne ed un 28enne di origine partenopee gli esecutori materiali, un 65enne aretino, già noto alle forze dell’ordine, la persona che avrebbe suggerito "gli obiettivi e ne studiava i punti deboli; un 54enne il basista (ex orafo) che forniva le informazioni utili per i colpi da eseguire e anello di congiunzione per la successiva collocazione dei proventi delle rapine.
Gli altri sono stati raggiunti dalla misura cautelare perché ritenuti responsabili di alcuni reati fine dell’associazione e comunque delitti connessi.
Durante le perquisizioni domiciliari sono stati trovati ingenti quantitativi di oro, tra cui una verga di 900 grammi.
Sequestrate inoltre verghe in argento e più 20 chili di argento lavorato. Sul fronte ricettazione coinvolto un compro oro di Arezzo.
Ga.P.