
di Claudio Roselli
Una struttura in grado di garantire occupazione, ma c’è chi non è assolutamente d’accordo. Il dibattito è aperto a Sansepolcro, nonostante la situazione condizionata dal Covid-19 e riguarda l’ipotesi in piedi del parco commerciale nello stabile della ex concessionaria auto Boninsegni prima e della ex Cose di Lana poi, lungo via Senese Aretina, nella zona industriale di Santafiora. Ipotesi al vaglio dell’amministrazione comunale, verso la quale gli esercenti della città si erano già espressi fin dall’inizio con una posizione pressochè unanime: "Per noi e per il centro storico sarebbe l’ultima mazzata".
Anche le varie forze consiliari sono divise in tal senso, con maggiorana dei contrari. La 4Progress, società proprietaria dell’area, ha allora ritenuto di dover uscire con una propria nota, ricordando intanto lo stato di degrado in cui versa da tempo l’immobile, la necessità di restituire a esso decoro e poi i contatti avuti con la municipalità, assieme alla quale sono state discusse e condivise le scelte urbanistiche e di destinazione, sfruttando solamente il potenziale previsto dalle norme vigenti.
"Una scelta ponderata e ragionata da parte della nuova proprietà – fa notare appunto 4Progress – che poi si è mossa con l’obiettivo di finalizzare un progetto eterogeneo di commercio, servizi e produzione, in grado di valorizzare la città e di creare posti di lavoro in un momento particolarmente critico". Facendo ordine, i parametri vigenti del piano strutturale prevedono che una parte del potenziale edificatorio possa essere destinata ad attività produttive, artigianali e servizi correlati e un’altra parte (minoritaria) riservata ad attività commerciali, servizi, uffici e ristorazione, il tutto anche inserito in medie strutture di vendita.
"Quello che ci meraviglia – scrive la proprietà – è che si sia cercato di discutere dell’argomento senza mai considerare il dettato normativo e gli elementi di base presenti: nessuno di coloro che ha attaccato il progetto ha mai fatto minimo riferimento alle norme vigenti nel nostro Comune, né tantomeno – temiamo - tali norme siano state anche solo lette. Si è parlato di "pressioni" per realizzare l’opera, quando in realtà le pressioni continue sono state fatte unicamente da coloro che l’opera la stanno contrastando senza argomenti e il tutto non considerando che chi l’ha acquisita ha il pieno diritto di svilupparla, nel rispetto del piano regolatore vigente. Si crea così confusione, facendo perdere opportunità concrete a Sansepolcro".