GAIA PAPI
Cronaca

Sicurezza sul lavoro: "Meno infortuni: ecco i settori a rischio"

Parla l’ingegnere Ugo Carlo Schiavoni responsabile del Pisll Arezzo "Gli incidenti nel 2018 furono 2695; nel 2022 ne sono stati registrati 2446".

Ugo Carlo Schiavoni, responsabile Pisll Arezzo

Ugo Carlo Schiavoni, responsabile Pisll Arezzo

"Gli infortuni sul luogo di lavoro sono diminuiti e il numero di addetti aumentati: ne emerge un dato positivo". A spiegarlo è l’ingegner Ugo Carlo Schiavoni, responsabile Pisll Arezzo Valtiberina, Casentino e Valdichiana.

Ingegnere partiamo dai dati... "Utilizziamo dati ormai consolidati da fonti Inail, quelli che abbracciano il periodo dal 2018 al 2022. Partiamo da un primo indicatore, quello del numero di lavoratori. Facendo un confronto con i numeri delle aziende di tutta la provincia emerge come gli addetti siano aumentati, passando da 95mila a 103mila. A fronte di questo andamento, andiamo ad analizzare il numero di infortuni: risulta che nel 2018 furono 2695, con un calo nel 2020, fino al 2022 in cui sono stati registrati 2446 infortuni. Quindi se ne evince: una diminuzione di incidenti, a fronte di un aumento di addetti. Un dato che definirei positivo".

Da cosa dipende questa contrazione positiva?

"La dobbiamo a noi, ma soprattutto ai sistemi di prevenzione all’interno delle aziende. Noi dall’esterno possiamo stimolare alle buone pratiche, ma sta alle aziende agire".

Ecco, cosa fa il Pissl?

"Ciò che assorbe maggiormente le nostre risorse è la vigilanza sui luoghi di lavoro, soprattutto là dove avvengono il maggior numero di infortuni, penso all’edilizia, all’agricoltura, al settore metalmeccanico, alla lavorazione del legno, alla logistica, alle attività estrattive".

E cos’altro?

"Oltre alla vigilanza, ci occupiamo anche di inchieste sugli infortuni e sulle malattie professionali, sia per motivi legati alla polizia giudiziaria che alla prevenzione. Poi ancora, per citarne alcuni: attività di informazione, assistenza delle figure professionali, promozione della cultura nelle scuole, progetti all’educazione alla salute".

Ingegnere si è registrato un aumento del livello di sicurezza nelle aziende?

"Chiaramente le differenze si riscontrano tra i vari settori e in base alle dimensioni delle aziende stesse. Dal canto nostro cerchiamo sempre di sollevare il livello. Certo è che in edilizia, per fare un esempio, 20 anni fa le situazioni erano molto diverse, oggi sono emersi nuovi rischi". A cosa si riferisce?

"I problemi sono legati alla manodopera straniera, alla difficile comunicazione verbale, oltre che all’integrazione all’interno delle aziende. Spesso i lavoratori hanno abitudini di vita che mal si conciliano con le esigenze di lavoro".

I dati parlano di una diminuzione degli incidenti sul lavoro, le normative hanno aiutato in questo?

"Il Decreto Legislativo 81/08 o Testo unico sulla sicurezza (che regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro) ha introdotto importanti adempimenti. Le aziende spendono di più sulla sicurezza, e anche nella formazione.

C’è però un problema di qualità dei corsi, non sempre è sufficiente. Il sistema è complesso, difficile stabilire le cause e l’effetto, ma globalmente si sta muovendo e i dati parlano chiaro".