LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Sindaci, è febbre da bis. Nomi storici tornano in pista dopo anni. Duelli dal sapore vintage

Dalla corsa di Vignini a Cortona a quella quasi certa di Nannini. A Subbiano Maggini non molla. Le gare che somigliano a derby. All’ombra del Cassero si disputa la partita più calda tra due big.

Sindaci, è febbre da bis. Nomi storici tornano in pista dopo anni. Duelli dal sapore vintage

Sindaci, è febbre da bis. Nomi storici tornano in pista dopo anni. Duelli dal sapore vintage

Sognano di rimettere quella fascia tricolore in fondo al letto, pronta da indossare al mattino. È l’oggetto dei desideri, a volte il simbolo di una stagione dimenticata, a volte quello di una grande rivincita. Una fascia che in qualche caso hanno perso da anni, sull’altare delle mille vicissitudini della politica. O che magari non hanno mai indossato, avendo ricoperto via via altri ruoli di rilievo nel monopoli delle istituzioni. E che mai come quest’anno si trasforma in un traguardo di massa. Anche Paolo Brandi ha rotto gli indugi per presentarsi ai blocchi di partenza delle elezioni comunali. Era stato l’uomo del destino per circa dieci anni a Castiglion Fiorentino, più o meno dall’inizio del nuovo millennio, raccogliendo eredità impegnative. Un Brandi protagonista anche della politica a livello provinciale, alla guida di Estra, ferito ma non "ucciso" dalla storia del dissesto pur uscendone completamente assolto. Dall’addio del 2011 alla candidatura del 2024, in una sfida che al 99,9% lo vedrà contrapporsi al suo reale erede, commissari e sindaci di transizione a parte: quel Mario Agnelli che dalle parti del Cassero vola a percentuali vertiginose. Avrebbe completato il secondo mandato ma è pronto a staccare il biglietto del tris, grazie alla legge nazionale. In fondo anche lui affascinato da quella fascia tricolore che dal 2014 a oggi gli tiene compagnia. Un duello dal sapore rusticano e intrigante, tra i gusti più forti della prossima tornata.

Un altro ex sindaco in odore di risalita in sella è poco lontano, nella Cortona dei dissidi e dei mal di pancia. Per una volta è il centrosinistra a presentarsi non del tutto ma sostanzialmente compatto, intorno ad Andrea Vignini. Sindaco due volte, per un altro decennio, dal 2004 al 2014, con la passione soprattutto per gli eventi culturali, una sorta di Renato Nicolini dell’Etruria, dai fasti del Tuscan Sun alla staffetta con il Mix. Poi una carriera politica in salita e ora il ritorno, con l’appoggio dello stesso Pd dal quale a lungo era stato lontano.

Di fronte trova un centrodestra compatto intorno a Carini ma anche diviso per la decisione del sindaco uscente Luciano Meoni di andare avanti comunque, in barba alla sua vecchia coalizione. La febbre del tricolore di ritorno sembra estendersi a Bucine, dove l’ex sindaco, stavolta sostituito dal centrosinistra, va avanti come Meoni e tutto lascia credere che sulla sua strada possa trovare, oltre all’alfiere del centrodestra, un altro nome noto: Paolo Nannini. Anche lui era stato sindaco a cavallo tra i due millenni, dal 1995 al 2004. Non si è annoiato neanche dopo, a cominciare dalla presidenza di Nuove Acque, ma tutti lo danno pronto a riprendere la corsa. Una corsa che a Subbiano tenterà Mirella Ricci: sindaco non lo è mai stata ma assessore e vicepresidente della Provincia sì. E anche lei tenta il tutto per tutto alla guida di un rassemblement civico e contro il candidato ufficiale del Pd, l’attuale sindaco Ilaria Mattesini. In una Subbiano che dovrebbe vedere in campo un altro nome storico, Ilario Maggini, primo cittadino dal 2004 al 2014. In tutto questo movimento, fioccano i sindaci in corsa per il terzo mandato, a cominciare da Leonardo Sanni a Cavriglia e da Sergio Chienni a Terranuova. La prima fascia tricolore non si scorda mai: perfino ai piedi del letto.