Il 15,3% degli studenti delle superiori della provincia ha perso uno o più anni di scuola. Un dato preoccupante anche se al di sotto della media regionale del 18,3%. Le principali criticità riguardano l’alto numero di trasferimenti da una scuola superiore all’altra che superano i 500 ogni anno (8 su 10 di questi si iscrivono a un altro istituto della provincia), le competenze insufficienti in italiano per la metà dei diplomati, la scarsa copertura del tempo pieno alle primarie, di cui usufruiscono solo 3 bambini su 10. È questa la fotografia scattata dal rapporto di Oxfam sulla dispersione scolastica, presentato ieri a istituzioni, mondo della scuola, ricerca e terzo settore, nella Sala dei Grandi della Provincia. Lavoro reso possibile anche dall’impiego dei fondi Pnrr, 53 milioni assegnati nell’ultimo biennio: 23,7 milioni destinati agli istituti scolastici per il miglioramento delle competenze degli studenti e la riduzione dei divari nell’offerta formativa tra i territori; 29,3 milioni destinati ai Comuni per edilizia scolastica, tempo pieno, asili.
"L’impegno di Oxfam è volto alla costruzione di una scuola aperta e inclusiva, coinvolgendo quest’anno oltre 7.000 studenti e 400 docenti", spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. Dal rapporto appare che all’origine dell’abbandono incida il ritardo scolastico, il rischio che si lascino gli studi dopo aver perso uno o più anni. Ma emerge che la provincia di Arezzo sta lavorando: le percentuali del 16,4% nel Valdarno e dell’11,5% in Casentino sono inferiori alla media regionale del 18,3%. Si osserva una maggiore incidenza del ritardo scolastico tra gli studenti dei professionali (37,4%), seguiti dai tecnici (15,3%) e dai licei (8,5%). Il dato poi sale dal 6,3 al 15,3% nel passaggio dall’ultimo anno di medie al primo anno di superiori. "Il report evidenzia una significativa riduzione della dispersione scolastica – dice il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Lorenzo Pierazzi - Le istituzioni scolastiche della provincia si confermano punto di riferimento". Nel contrasto al ritardo scolastico, fondamentale il tempo pieno. In provincia di Arezzo, il 35,7% dei bambini delle primarie ne usufruisce, percentuale inferiore rispetto alla media regionale del 55,2%.
Solo il 23,1% dei bambini possono beneficiarne ad Arezzo, mentre a Firenze e Prato questa possibilità è offerta all’82% dei bambini, a Siena al 68,7%, e a Grosseto e Pistoia oltre il 50%. Tema sovraffollamento delle classi, la situazione varia: più condizionate primarie, medie e superiori che presentano un numero crescente di alunni, con classi oltre i 27 studenti, concentrate nei primi anni. Sulla didattica emerge come il 70% dei docenti di sostegno nelle statali della provincia sia precario, condizione che riguarda il 28% degli altri docenti. In Casentino si registra un numero di docenti trasferiti al di sopra della media provinciale (9,3% contro una media del 5,4%). "Il rapporto di Oxfam offre spunti di riflessione che invitano ad azioni condivise – ha detto la vicesindaco Lucia Tanti - Il nostro Comune è tra i più virtuosi nel mettere in campo iniziative di accompagnamento e cura preziose per combattere la dispersione".
Angela Baldi