Lucia Bigozzi
Cronaca

Sofia, alfiere della Repubblica a 19 anni. "Il mio progetto è nato a Rondine"

La ragazza ha frequentato il quarto anno liceale nel borgo: l’impegno antimafia premiato dal Quirinale

Arezzo, 29 aprile 2024 - "Rondine mi ha insegnato a conoscermi, a guardare il mondo con lenti nuove, ad analizzare la mia terra, nella fragilità e nei punti di forza". Sofia Gentile ha 19 anni, la sua terra è la Sicilia e il luogo dove ha portato il metodo di Rondine è Vittoria. E per il progetto "Noi posso" ha ricevuto dal presidente Mattarella l’onorificenza di Alfiere della Repubblica. Sofia ha una storia tutta aretina perché il lavoro che ha concretizzato nella sua città è è nato nel borgo alle porte di Arezzo dove due anni fa la ragazza (allora diciassettenne) ha frequentato il quarto anno dei liceali. C’è di più, da una settimana siede nel board di Rondine.

Sofia Gentile, ha 19 anni: a Rondine ha frequentato il quarto anno dei liceali
Sofia Gentile, ha 19 anni: a Rondine ha frequentato il quarto anno dei liceali

Sofia, come è nato il progetto?

"Durante il quarto anno liceale a Rondine: ho sentito il desiderio di riportare nella mia terra ciò che avevo imparato".

Cosa è «Noi posso»?

"Al centro c’è la musica, il canto, strumento per superare quei comportamenti di sopraffazione che mettono in discussione la convivenza civile e le sue regole. Abbiamo un coro di 15 persone da 4 a 12 anni. Ragazzi che vivono situazioni culturali e sociali molto diverse e difficili".

Perché è speciale?

"In un coro non devono esserci prevaricazioni, bisogna creare tutti insieme un’armonia. Ho ritenuto che l’esperienza musicale e corale fosse la via migliore per ribaltare la mentalità un pò egoista che avevo riscontrato nel mio territorio. È un progetto anzitutto educativo e aperto a tutti i ragazzi del quartiere che condividendo un obiettivo si confrontano: due mondi che si parlano e si aiutano".

Cosa ti ha lasciato l’esperienza di Rondine?

"Ho imparato a superare il conflitto con il mio territorio, a non restare ferma di fronte alle difficoltà ma contribuire al cambiamento e farlo insieme ad altri giovani".

In che modo hai trasferito a Vittoria il metodo della Cittadella della pace?

"Sul piano personale, il riscontro diretto è la consapevolezza di voler restituire alla mia terra ciò che mi ha dato in termini di opportunità. Nelle relazioni con gli altri, è il progetto che abbiamo costruito. All’inizio, riuscire a far salutare i bambini dandosi la mano, era un’impresa, oggi è realtà".

Come è stato il tuo quarto anno a Rondine?

"Stravolgente. Sono arrivata con la prospettiva di diventare la versione migliore di me stessa, credendo di avere già solide basi. Invece ho scoperto che avevo tanto da scoprire, dovevo decostruirmi per poter dare agli altri qualcosa in più".

In cosa ti ha aiutato a crescere?

"La Sofia di oggi è una persona che ha un suo equilibrio, ha scoperto come farsi dono sia nelle fragilità, sia nei miei talenti. Grazie a Rondine non ho lasciato niente nel cassetto ma l’ho fatto fiorire".

Alfiere della Repubblica: cosa provi?

"Questo riconoscimento è di tutte le persone che mi hanno sostenuto e lavorano con me. Io lo ricevo, ma è soprattutto di Rondine che mi ha fatto scoprire il mio potenziale, la fiducia in me stessa. Senza l’attenzione di Franco al nostro percorso formativo, non avrei mai concretizzato il progetto: quel ribaltamento dell’io in un noi, oggi è concretezza".