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Arezzo, 13 gennaio 2022 - Nato per dipanare la nebbia intorno ai forzati della quarantena, è l’auto tracciamento per tutti i positivi al tampone Covid dopo la pubblicazione dell’ordinanza della Regione. Misure nate per velocizzare la presa in carico e la fine dell'isolamento. L’automazione di alcune procedure e quindi la semplificazione dei percorsi disposti dalla Regione, permetterà di smaltire le liste d’attesa formate con 14.195 positivi registrati nelle ultime due settimane ad Arezzo e va incontro ai bisogni dei cittadini da giorni in attesa di risposta che nel frattempo hanno preso d’assalto i numeri degli studi medici. Le domande sono sempre le stesse: “Quando sarà riattivato il green pass?” “Quanto devo stare in isolamento? “Dove vado a fare il tampone?”. Da parte loro i medici di famiglia sono diventati cintura nera di centralino e non fanno pari a rispondere alle continue richieste, come conferma il segretario provinciale dei Medici di medicina generale di Arezzo, il dottor Dario Grisillo. A lui chiediamo quello che chiedono sistematicamente tutti gli assistiti che finiscono nel girone degli isolamenti.
Cosa devono fare i positivi al tampone per avere la certezza di essere presi incarico? “Prima cosa l’autovalutazione. I cittadini risultati positivi a un tampone, esclusi i “tamponi fai da te”, devono inserire le proprie informazioni sul portale referticovid.sanita.toscana.it accedendo con Spid, Cns o Cie. Il link per l’autovalutazione verrà attivato anche sul fascicolo sanitario”. Cosa si scopre compilando il questionario di autovalutazione? “Si può controllare se il proprio referto è stato correttamente caricato dalla farmacia o struttura privata che lo ha eseguito”. E i positivi che si dichiareranno sintomatici e paucisintomatici? “Dopo 7 o 10 giorni a seconda del caso dovranno fare un tampone e, in caso di negatività, riceveranno automaticamente la comunicazione di fine isolamento. I sintomatici saranno seguiti dal proprio medico di medicina generale che, nei casi più seri, allerterà le Usca che prenderanno contatto con le persone interessate.” Chi traccia i sintomatici? “La centrale di tracciamento prende in carico i casi sintomatici e provvede allo smaltimento in ordine cronologico dei casi che non avranno aderito all’autovalutazione”. Come funziona il tampone negativo al termine del periodo di isolamento sanitario introdotto dall’ordinanza di Giani? “Le persone con tampone negativo al termine dell’isolamento, trascorse 24 ore dall’effettuazione del test antigenico rapido o molecolare (esclusi “i tamponi fai da te”) senza aver ricevuto altre comunicazioni ufficiali dalla Asl, potranno considerare concluso il periodo di quarantena. Fondamentale è che queste persone, anche se non sono mai state contattate dall’Asl a seguito del tampone positivo, si registrino nel sistema regionale in modo che la pratica risulti completa sia in apertura sia in guarigione”. I medici di famiglia riescono a stare dietro a tutto? “Non ce la facciamo più, siamo oberati da un carico di lavoro esagerato determinato sia dalla pandemia, sia dal fatto che ricadano sulle nostre spalle compiti di altri settori, sia dal doversi far carico del problema delle carenze dei medici. Non siamo più in grado di gestire la pressione. Nessuno chiama un medico ospedaliero per chiedere chiarimenti. Mentre un medico di famiglia risponde anche a 250 chiamate al giorno e passa quasi 5 ore del suo tempo al telefono invece che a visitare pazienti, lavoriamo anche 15 ore al giorno. Facciamo vaccini e tamponi. A ciò si aggiunge la frustrazione di sentire continue lamentele da parte degli assistiti che non riescono a prendere la linea. Invece che curare rispondiamo a domande di tipo burocratico che si potrebbero evitare”. Cosa consiglia ai cittadini quindi? “Aiutateci ad aiutarvi: chiamate il medico solo per patologie e problemi di salute. Alla Regione invece chiediamo di risolvere problematiche di tipo organizzativo come emerso ieri al Comitato Regionale della medicina generale, mettendo a punto risposte standard anche attraverso numeri dedicati. Non dimentichiamo che il nostro lavoro è curare non solo i malati di Covid, ma tutte le patologie croniche”.