Sos medici e posti letto. Ancora disagi in ospedale

Nuovo intervento dell’assessore Menichella: organico ancora carente "La situazione è sempre molto difficile per i pazienti" sostiene la Lega.

Sos medici e posti letto. Ancora disagi in ospedale

Sos medici e posti letto. Ancora disagi in ospedale

di Claudio Roselli

SANSEPOLCRO

Carenza di medici e di posti letto: "E’ necessario un aggiornamento sulla situazione dell’organico medico dell’unità di Medicina del nostro ospedale".

Si esprime così Mario Menichella, assessore alla sanità del Comune di Sansepolcro, che continua: "E’ doveroso rassicurare la popolazione rispetto alle voci e alle notizie pubblicate negli ultimi giorni: da metà novembre, con il rientro in servizio della dottoressa Chiara Giulietti, l’organico di medicina interna dell’ospedale della Valtiberina torna ad essere costituito da tre unità mediche, attualmente tutte operative". Al proposito, l’assessore esprime un sincero ringraziamento alla titolare del reparto, la dottoressa Roberta Mastriforti e alla dottoressa Giuliana Peruzzi: "In questo periodo critico, che è durato quasi due anni, con la loro professionalità ed abnegazione hanno consentito la continuazione del fondamentale servizio di medicina".

I turni sono stati coperti prevalentemente con medici del San Donato di Arezzo e della Fratta di Cortona, la cui collaborazione è stata essenziale. Resta un altro problema da risolvere: quello dei posti letto sospesi per la carenza di medici. Ricordiamo che dal 2020 i posti letto in Medicina sono scesi da 26 a 12 e ancora il vecchio numero non è stato ripristinato. La battaglia per l’ospedale è portata avanti anche dalla Lega Valtiberina, che prende atto del miglioramento della situazione, ma che ritiene necessaria un’azione ancora più convinta dal punto di vista politico.

"La situazione rimane grave – dichiara il segretario locale del Carroccio, Luca Ciavattini, con l’appoggio del vicepresidente del consiglio regionale, Marco Casucci – e fino a qualche settimana fa vi era addirittura un solo professionista. Il servizio aggiuntivo su scala provinciale va a scapito della qualità della prestazione, che inevitabilmente ne risente perché si tratta di medici non in pianta stabile a Sansepolcro. Le stesse famiglie dei pazienti si ritrovano spesso a doversi confrontare ogni giorno con un medico diverso, non dimenticando che gli stessi medici che vengono trasferiti dopo tante ore di lavoro e che quindi possono perdere lucidità nello svolgimento delle loro mansioni. C’è poi la questione del pronto soccorso, che non è certo risolta con soltanto un terzo dei medici sui 12 previsti, quindi l’assenza dei medici in Medicina e al pronto soccorso è l’emergenza maggiore".