Arezzo, 14 novembre 2024 – Il consiglio regionale della Toscana ha votato ieri all’unanimità una mozione a sostegno del comparto moda. Direttamente interessato anche il Valdarno, come dimostrano gli ultimi incontri a Montevarchi. La notizia è stata accolta con soddisfazione dalle forze di centro destra. “Era quantomeno doveroso riuscire a dedicare parte del parlamentino dalla crisi del settore moda dopo la manifestazione di martedì che ha visto scendere in piazza più di mille lavoratori – hanno detto Vittorio Fantozzi, Elena Meini e Marco Stella, capogruppo rispettivamente di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia - Nonostante le prime resistenze della maggioranza, siamo riusciti a presentare una mozione unitaria votata da tutti i consiglieri. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di estendere la cassa integrazione per tutto il 2025. Ma oltre a risolvere problematiche nel breve periodo, occorrerà avere una visione a lungo termine, prevedendo un’accurata progettualità da parte della Regione per scongiurare di ritrovarsi, nel prossimo futuro, nelle attuali medesime condizioni. Per questo tutti conveniamo sulla necessità di costruire politiche strutturali per rilanciare il settore e difenderlo dalla concorrenza sleale”.
Il centro destra si è poi rammaricato per l’assenza dell’assessore Nardini. “Non si è presentata in aula. Peccato, sarebbe stato utile fare un punto sulle politiche attive a sostegno della moda – ha puntualizzato Fantozzi -. Il settore che fa parte dell’ossatura economica della Toscana, soffre di una importante crisi a causa sia di contingenze internazionali sia di una concorrenza sleale che ha messo le radici in casa nostra in particolare nel distretto tessile di Prato. Adesso anche il Pd si sta accorgendo dell’illegalità che sta mettendo in ginocchio quest’industria. A parer nostro occorre lavorare su più fronti, anche contrastando la criminalità che colpisce determinati contesti, per sostenere le aziende piccole e grandi che hanno portato in alto il nome della nostra Regione in tutto il mondo” . “Per prima cosa – ha aggiunto Meini - ho chiesto di stoppare inevitabili polemiche ed unire le forze per dare risposte concrete ai lavoratori e alle aziende giustamente in ansia per il loro futuro. Bene, quindi, questo atto condiviso e necessarie le otto settimane di Cig, con la certezza che il Governo nazionale continuerà a supportare adeguatamente il settore. Il comparto è vitale per la Toscana e quindi da parte dell’Ente regionale è doveroso che si faccia un’attenta analisi perché il Made in Tuscany pure in questo importante segmento dell’economia venga preservato e rilanciato”.
Per il centro destra occorre guardare lontano, pensando, magari, ad aggregazioni d’impresa o strumenti similari che possano dare nuova linfa alla moda. "Dobbiamo ripensare a un modello, il settore è completamente cambiato. Si tratta – ha proseguito Stella - di un lavoro molto complesso, per salvaguardare quello che noi oggi abbiamo. Non basta la cassa integrazione in deroga. Occorre guardare in maniera globale ai distretti industriali legati al mondo della moda come quello toscano, basti pensare a quello che è successo al distretto della moda pratese o aretino. Noi dobbiamo reinventare un modello di distretto industriale toscano, che sia un modello di filiera, che tenga conto di tutti i fattori, che parli con il livello nazionale, senza contrapposizioni tra governo locale e governo centrale. Il sistema industriale italiano – ha proseguito - si regge sulla moda, sul turismo, sul manifatturiero, e non c'è contrapposizione tra governo italiano e Regione Toscana o altre regioni, i problemi sono gli stessi ovunque. La parola d'ordine è fare sistema, anche tra di noi, fare sistema tra i distretti industriali e la moda italiana. L'auspicio che rivolgo è di fare una seduta del Consiglio regionale della Toscana interamente dedicata a questo tema".
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale leghista Marco Casucci. “Non c’è settore che meglio rappresenti la storia economica e manufatturiera della Toscana come il comparto moda – ha detto - Si tratta, infatti, di uno dei comparti più rappresentativi della creatività toscana; una decisione saggia, dunque, quella di portare un testo condiviso in Consiglio regionale che richiamasse tutti alle dovute responsabilità, magari proponendo un Consiglio straordinario in un luogo fortemente evocativo per tutto il settore moda. Sono certo che anche il Governo continuerà ad avere la giusta sensibilità verso un settore importante come quello in oggetto. Auspico, pertanto, che di fronte a questa problematica non si tiri indietro nessuno, ma anzi, che si faccia “massa critica” per scavalcare tutti assieme l’ostacolo e dare risposte serie e concrete a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie che sono in naturale e forte apprensione.”