di Marco Corsi
CAVRIGLIA
Le linee guida del futuro borgo di Castelnuovo d’Avane presentati in questi giorni all’Hub Mondiale Onu per Lifestyle e Moda, che si è tenuto, in collaborazione con la Regione Toscana, a Villa Petriolo di Cerreto Guidi e dedicato ad un nuovo stile di vita, più sostenibile e green. Criteri che hanno ispirato il progetto di rinascita del nucleo storico di Castelnuovo, che sarà una sorta di "Laboratorio Zero", retto sui pilastri della cultura, della creatività e della sostenibilità. Nel 2025 il via ai lavori grazie ad un finanziamento da 20 milioni con fondi del Pnnr. Il borgo sarà disegnato da Marco Casamonti e da un raggruppamento temporaneo di professionisti guidati dagli studi Archea e Gpa. Le risorse europee trasformeranno radicalmente questo luogo, facendolo diventare una delle mète del turismo nazionale ed internazionale. Nel giro di un paio d’anni sorgeranno due musei, spazi pubblici rigenerati, giardini, luoghi della memoria, strutture turistiche come un albergo diffuso, residenze private e specializzate, una casa dell’arte contemporanea, residenze per artisti, botteghe commerciali ed artigianali, abitazioni dedicate al social housing ed ai giovani. Insomma, l’antico borgo rivivrà una nuova dimensione che fino a qualche mese fa sembrava solo una grande chimera. "Chi sceglierà di vivere, lavorare o semplicemente visitare il nuovo borgo condividerà le linee guida che reggono il nuovo progetto, seguendo una sorta di ideale "Manifesto" in cui la cultura, la sostenibilità ambientale, energetica, economica e sociale saranno, appunto, i principi ispiratori", ha detto il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, in occasione della presentazione del progetto presentato in un convegno mondiale alla presenza, tra gli altri, del presidente della giunta regionale Eugenio Giani.
La storia del vecchio abitato di Castelnuovo d’Avane è unica in Italia. Un tempo vi era un castello antichissimo, ricostruito più volte nei secoli. Durante la sua lunga e dolorosa storia, sono innumerevoli e sanguinosi gli episodi che lo hanno contraddistinto: su tutti una terribile strage messa in atto dai Pazzi nel 1267, che massacrarono gli abitanti maschi della rocca e un altro eccidio, nello stesso punto, avvenuto il 4 luglio 1944 durante la seconda guerra mondiale. La storia di Castelnuovo però non è solo intrecciata alle guerre ed alle stragi, ma anche all’estrazione di un carbonfossile povero, la lignite xiloide, la cui coltivazione venne avviata a metà ottocento e mutò la storia del paese e del territorio.