Da una immensa tragedia hanno trovato la forza di rialzarsi e di continuare a vivere nel ricordo del loro figlio scomparso, con l’aiuto, fondamentale, degli amici del ragazzo.
Hanno costituito un’associazione in suo nome, hanno realizzato un complesso sportivo intitolato a lui e hanno piantato un mandorlo a Romena, in alto Casentino, in un terreno della Fraternità guidata da Don Luigi Verdi che ospita tanti altri alberi in memoria di giovani scomparsi. E la storia dei valdarnesi Doriano e Anna Dori. Il loro unico figlio Enrico è morto il 27 ottobre del 2014 a causa di un incidente d’auto, a soli venti anni, in località Pian Di Rona, nei pressi della frazione di Matassino, al confine tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo.
Un dolore atroce per i genitori, che qualche mese dopo, con l’aiuto del sacerdote che allora era la guida della loro parrocchia, hanno iniziato a frequentare gli incontri del gruppo Naìn di Romena conoscendo poi don Luigi, che ha proposto loro un percorso condiviso.
Un percorso che ha portato anche alla messa a dimora di un mandorlo per Enrico.
In quel luogo sono tanti i mandorli dedicati ai ragazzi della sua età, più giovani e anche più maturi che hanno perso la vita.
È sembrato l’albero più coerente con il cammino che stavano, e che stanno percorrendo questi genitori: è il primo albero a fiorire, ed è l’ultimo a fare i frutti.
La loro fioritura dura circa due settimane e riescono a sopravvivere anche a basse temperature.
È per questo motivo che, nella Bibbia, sono indicati da Geremia come simbolo di rinascita. In linea con quanto fatto a Romena, Anna e Doriano hanno poi piantato un mandorlo anche all’ingresso del complesso sportivo che hanno costruito in ricordo di loro figlio, lo Spazio Vaggio, nel comune di Castelfranco Piandiscò. Una idea bellissima, nata a seguito della costituzione dell’associazione "Il sorriso di Enrico", una no profit fondata a luglio del 2015.
Quando succede una cosa del genere - la morte della persona che hai messo al mondo - possono succedere tre cose - ha spiegato Anna - o ti ammazzi anche te, o ti metti a sedere, o cerchi di portare avanti la vita di tuo figlio, perché in realtà per noi Enrico è presente".
Marco Corsi