CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Speronano i carabinieri nella fuga. Già liberi i quattro arrestati. Uno era precipitato nella diga

Ieri la convalida dell’arresto per gli stranieri al tribunale di Arezzo, il processo si aprirà il due aprile

L’epilogo dell’inseguimento con carabinieri e ambulanza sul posto

L’epilogo dell’inseguimento con carabinieri e ambulanza sul posto

di Claudio Roselli

SANSEPOLCRO

Sono stati scarcerati, ieri mattina, i quattro stranieri sulla trentina che si erano resi autori lunedì del furto della Citroen C3 a Reggello con finale di giornata fra Monterchi, Sansepolcro e Pieve Santo Stefano.

L’udienza di convalida per direttissima si è tenuta al tribunale di Arezzo con pm la dottoressa Maria Veronica Laurenzi, che aveva chiesto la custodia cautelare dietro le sbarre per tutti e quattro e giudice Michele Nisticò.

I legali dei quattro imputati – gli avvocati Domenico Nucci, Edoardo Stoppa, Mauro Messeri e Fiorella Bennati – hanno chiesto il termine a difesa, per cui il processo si terrà mercoledì 2 aprile. Nel provvedimento di scarcerazione per i componenti del gruppo, vi sono tuttavia dei distinguo: il rumeno che era al volante dell’utilitaria sconterà i domiciliari, gli altri due connazionali sono in attesa di giudizio, mentre per il marocchino caduto dal ponte della superstrada e ricoverato alle Scotte di Siena per le fratture riportate nel volo di circa 30 metri (attutito provvidenzialmente dall’acqua della diga di Montedoglio) scatterà il divieto di dimora in provincia di Arezzo, essendo gravato da precedenti penali.

Questo dunque il secondo "round" della vicenda, iniziata al mattino con l’auto portata via dal Comune della Valdisieve e della quale per ore non era arrivata alcuna segnalazione, anche se la targa era stata inserita nell’apposita banca dati per diramare le ricerche in ambito nazionale. Verso le 23, però, il mancato colpo al bar di Le Ville è stato di fatto l’episodio chiave che ha portato al suo ritrovamento; muniti di piccone, i quattro avevano in mente di sfondare la vetrina dell’esercizio e non ci sono riusciti perché il titolare dell’attività lungo la Senese Aretina li ha pizzicati in azione, costringendoli ad allontanarsi in fretta e furia ma individuando la Citroen C3, della quale ha fornito ai carabinieri della Compagnia di Sansepolcro quei dettagli che hanno avuto puntuale riscontro in sede di verifica. I militari dell’Arma li hanno allora attesi con due pattuglie lungo la E45 e quanto poi avvenuto è noto.