di Gaia PapiAREZZOI riflettori su VicenzaOro si spegneranno oggi, ma le premesse fanno pensare che sarà una edizione da ricordare. Non ci sono ancora i dati ufficiali per raccontare l’edizione di gennaio di VicenzaOro, il salone internazionale di Italian Exhibition Group. Lo fa per noi chi, in questi giorni, è stata a contatto con buyer e venditori. "Quando mancano ancora 24 ore alla chiusura la fiera è ancora molto affollata. I dati non ufficiali sono buoni, molto buoni" racconta da VicenzaOro Giordana Giordini, presidente provinciale degli orafi di Confindustria. Cinque giorni di business, formazione e informazione, trend e networking con l’appuntamento che apre il calendario mondiale delle fiere di settore. Toscana protagonista con 228 eccellenze di settore, con il distretto di Arezzo capofila con 200 aziende.
"Ieri mattina (ndr domenica) ai tornelli d’ingresso c’erano code infinite. I corridoi nell’ora di punta sono talmente pieni che si fa fatica a camminare". Il quadro che dipinge la Giordini fa ben sperare al comparto dell’oro. "Difronte alle continue oscillazioni del metallo, non mi aspettavo una tale risposta" continua. Insomma, "Tutti gli espositori stanno lavorando bene, e si respira grande ottimismo. Siamo partiti con il piede giusto, attendiamo i dati ufficiali giovedì, ma il sentiment generale dà già il polso della situazione". Sembra "la cronaca" di VicenzaOro degli anni ‘80 e ‘90; "Questa edizione è stata un ritorno al passato. La prima volta che venni in fiera da sola era il gennaio 88 . In quasi 40 anni ho vissuto tanti anni meravigliosi, e tanti in cui nei corridoi non si vedeva anima viva. Oggi si è respirato una bella atmosfera, un’aria frizzante, come nel passato".
Con oltre 200 aziende aretine presenti su un totale di 1.300 espositori, l’appuntamento può confermare l’eccezionale performance registrata dal nostro distretto del gioiello negli ultimi anni, soprattutto per ciò che concerne l’export. Ambito in cui il nostro distretto conferma un primato: nei primi tre trimestri del 2024, con un valore di 5 miliardi e 321 milioni di euro, quello aretino ha contribuito per il 46,6% al totale delle vendite italiane all’estero del settore distanziando Vicenza, che ha contribuito per il 15,7%, Milano per il 12,6% e Alessandria per il 12,5%. Il primo mercato di destinazione dell’export provinciale è la Turchia che è passata dai 760 milioni di euro dell’intero 2023 ai 3 miliardi e 171 milioni dei primi 9 mesi del 2024.
Una edizione dai buoni numeri, che sottotitolo le si può dare? "Tecnologia e alta qualità. La volontà da parte di aziende e dei buyers è senz’altro quella di guardare all’alta qualità in tutti i sensi, dal designer, alla serietà, dall’etica e alle certificazioni. Si sta parlando molto anche nei talk della valorizzazione della filiera, del rispetto delle regole, insomma di un gioiello etico sotto tutti i punti di vista. Quindi design e tecnologia, un mix perfetto che i clienti cercano sempre di più e che ci distingue . Per rimanere al passo dobbiamo prendere la strada dell’alta qualità, l’unica cosa che ci può distinguere".