Cene al circolo seguite da dibattiti di due ore con grandi ex del Saracino, forze dell’ordine, psicologi ed esperti del Serd invece di servizi sociali nelle associazioni di volontariato per ottenere uno sconto sulle maxi-squalifiche.
Nasce da questa proposta, arrivata da Porta Crucifera al gran giurì, il ritardo nella sentenza di appello sugli incidenti all’ultima Giostra, inizialmente prevista il 30 novembre.
L’organo giudicante di secondo grado, nella sua lettera di convocazione ai sette cruciferini per l’incontro di lunedì scorso, parlava infatti di "evidente indeterminatezza dei ruoli dei singoli sanzionati rispetto al programma", che per questo sono ritenute insufficienti come pena sostitutiva.
Con la sospensione delle squalifiche è stata prorogata fino al 20 dicembre, entro quella data il quartiere dovrà presentare una proposta di servizi sociali personalizzati. A questo serviva il vertice a Palazzo Cavallo tra il gran giurì e i sette squalificati. Nella memoria difensiva firmata dal rettore Andrea Fazzuoli, Porta Crucifera ipotizzava un programma di incontri nella sede di Palazzo Alberti per affrontare vari temi legati alla sicurezza e alla Giostra. Il tutto con l’aiuto di Sofia Balò, quartierista rossoverde impegnata da tempo nell’associazionismo sociale.
Nemmeno un minuto di volontariato, però: Palazzo Alberti proponeva un programma in due anni con undici conferenze a tema. L’orizzonte spazia dalla storia dei costumi della Giostra al cyberbullismo sui social, dal premio Tului per la migliore sfilata all’alterazione da droga e alcol, dall’incontro con ex magistrati ed ex maestri di campo al rispetto per il cavallo nella sfilata.
Due ore di amabile conversazione, "affiancando anche momenti conviviali", per restituire al quartiere "un’immagine positiva che i fatti recenti hanno senz’altro offuscato" si legge nella memoria rossoverde che propone lo sconto di pena.
C’è da ricordare che la magistratura, per gli incidenti del 1° settembre nel corteo storico e in piazza Grande, ha condannato i figuranti di Colcitrone a 98 edizioni totali di squalifica: 40 ad Alberto Branchi, 20 a Thomas Cincinelli, 12 a Marco Fazzuoli, 10 a Niccolò Cherici Mascagni e a Luigi Burroni, 5 a Niccolò Giustini e una ad Andrea Zanelli.
Niente da fare: gli appuntamenti al circolo con buona tavola e autorevoli relatori nel dopo-cena non bastano per ottenere lo sconto di pena. Il gran giurì, guidato da Lucia Faltoni e composto da Corrado Brilli e Piero Melani Graverini, ha preso tempo fino alla vigilia di Natale per decidere sui ricorsi.
Nel frattempo non usa giri di parole per valutare che gli incontri al quartiere, pur nel loro valore storico e cavalleresco, "non possano essere sufficienti quale sanzione sostitutiva individuale". Da una parte, infatti, si perderebbe il valore afflittivo della squalifica, dall’altra va considerata l’evidente disparità delle pene per cui servono progetti individuali di recupero: si va dalle 40 edizioni al capitano Branchi all’unica Giostra inflitta a Zanelli che, tra l’altro, non è tra i firmatari della memoria.
Il gran giurì ha offerto un’occasione in più a Porta Crucifera: ora serve un piano alternativo che non confonda servizi sociali e volontariato con piacevoli serate in compagnia.