"Sta male": bimba di 4 anni ha un colpo di calore in piscina e sviene. Salvata dai bagnini e dal 118

Il titolare delll’impianto di Ponte Mocarini racconta: "Sono passati pochi secondi, poteva affogare". Il dramma sfiorato intorno alle 15, la piccola giocava con le amiche. Volo prudente al Meyer ma sta bene.

"Sta male": e la salvano in piscina

"Sta male": e la salvano in piscina

Terranuova Bracciolini (Arezzo), 12 luglio 2023 – A volte passano pochi secondi tra la vita e la morte. Pochi secondi: li perdi e una persona si spegne, li recuperi e una persona si salva. Pochi secondi anche per una bambina di 4 anni, forse alla sua prima esperienza di campo estivo in una piscina.

"L’abbiamo vista perdere i sensi e ci siamo buttati subito". Federico Baldi è il titolare della Piscina Valdarno: un nome che si memorizza bene, di quelli che agganciano il divertimento in acqua con la zona nella quale sorgono. Siamo in questo caso a Ponte Mocarini, nel cuore di Terranuova.

"E’ chiaro che la piccola era in difficoltà e non abbiamo perso tempo". Il racconto segue di qualche ora alla tragedia sfiorata e Baldi può farlo con un pizzico di ritrovata tranquillità, intorno all’orario di chiusura della piscina.

La bambina, dicevamo, è di quattro anni: origine albanese ma residente in Valdarno, in una di quelle famiglie che straniere lo sono solo di origine ma che in realtà ormai sono immerse e radicate qui da noi.

"Credo si sia trattato di un colpo di calore" è l’ipotesi che fa il titolare della piscina. Non remota: in queste ore, si sa, la colonnina di mercurio si è impennata come raramente in passato. E le 15 sono in questo senso l’orario peggiore, quello del picco del caldo. Che d’altra parte lei combatteva in piscina, teoricamente meglio che nella "vasca" esterna dell’afa.

"Abbiamo due persone fisse intorno alla vasca, ed è questo che ci permette di poter accogliere in sicurezza anche i bambini più piccoli". Due persone più lui, il titolare della piscina, che si unisce all’osservazione di eventuali pericoli.

"Sono davvero passati pochi secondi prima di raggiungerla e tirarla fuori". Non c’è bisogno in questi casi praticamente di tuffarsi: l’acqua è bassa. I livelli sono tre, da 30, 50 e 75 centimetri. Comunque davvero a fior d’acqua. Non è stato difficile quindi afferrare la piccola e poi adagiarla a bordo piscina.

"Aveva perso i sensi e non era cosciente: e per questo è partito immediatamente l’allarme al 118". Che si è messo in moto. Un’ambulanza della Misericordia da Terranuova, un’auto medica. E in contemporanea viene allertato anche il Pegaso, l’elicottero dei voli della speranza.

D’altra parte la bambina non era cosciente e in questi casi c’è poco da scherzare: specie quando al centro della storia, riversa lungo il bordo della piscina, c’è una bambina di quattro anni. Il recupero è veloce, non a caso l’intervento viene rubricato con un codice verde: nel vocabolario dei codici è quello più lieve, il più lontano dal pericolo vero.

Ma malgrado i segnali positivi l’intervento viene completato nel suo percorso. L’ambulanza della Misericordia accompagna la piccola all’ospedale della Gruccia. Ed è lì che la aspetta con le pale già in movimento il Pegaso, l’elicottero pronto ad accompagnarla a Firenze. E l’obiettivo viene comunque confermato.

Il Pegaso la accompagna a destinazione: l’ospedale Meyer, il pediatrico più prestigioso ed efficiente della Toscana. I medici confermano che la piccola non è in pericolo, pur dopo aver eseguito tutti gli accertamenti.

Era nella piscina con uno di quei centri estivi che sono organizzati dalle aziende del Valdarno: almeno le più grosse vengono incontro ai dipendenti organizzando iniziative estive per i loro figli. E la Piscina Valdarno è una delle mete più gettonate. Gonfiabili, giochi in acqua e fuori, vasche riservate ai più piccoli, spazi verdi a volontà.

Ed è lì che la bambina si stava divertendo: prima di scendere in acqua, prima di cedere a "Cerbero", l’anticiclone africano che imperversa in queste ore. Beffato per una volta sul filo dei secondi.

Alberto Pierini