Ciuffoletti
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Tra pochi mesi molti Comuni potrebbero dare avvio alle procedure di gara per i nuovi affidamenti dei tratti demaniali di competenza e questo rischia di avvenire senza regole. A chiedere invece chiarezza di regole sono proprio chi ha in gestione i bagnetti e lo sciopero di oggi serve a questo, a chiedere al Governo e al Parlamento di emanare un provvedimento legislativo che faccia definitiva chiarezza sulla vicenda Bolkestein. Oggi alcuni stabilimenti apriranno gli ombrelloni in segno di presta alle 9.30. "Purtroppo - tuona Daniele Avvento, presidente Sib Confcommercio Grosseto - si è capito che le gare non sono più una eventualità, bensì una realtà. Il vero guaio è che le stanno facendo senza direttive legislative e con modalità diverse, perlopiù in assenza di alcuna tutela dei concessionari. Si sta verificando lo scenario peggiore che si potesse avere. Di fronte a tutto questo è impossibile restare silenti. È doveroso protestare. L’ altro giorno è uscita una notizia secondo la quale ‘fonti del Governo’ annunciavano che a breve ci sarà il provvedimento legislativo tanto atteso. Non sono le parole che ci servono. Il tempo delle promesse è scaduto. Oggi teniamo chiusi gli ombrelloni per un paio di ore, poi si vedrà". Per Claudio Pierini, presidente di categoria per Confesercenti Grosseto, la situazione è sempre più critica. "Dalla ricezione della direttiva Bolkestein oltre 15 anni fa ad oggi - dice Pierini - nessuno dei governi che si sono succeduti è riuscito a produrre una legge volta ad armonizzare i principi europei con la peculiarità del settore balneare italiano. Ad oggi le nostre imprese, e con loro anche le amministrazioni locali, non hanno idea di come saranno rinnovate le concessioni demaniali marittime, e questo a pochi mesi dalla scadenza decretata dalla legge Draghi. Il silenzioso temporeggiare del Governo è fuori tempo massimo".
Adalberto Sabbatini, presidente Cna Balneari Grosseto spiega perchè la sua associazione non aderisce allo sciopero. "Si tratta solo di una provocazione - commenta - utile a mantenere alta l’attenzione sul problema, ma che è sicuramente poco risolutiva rispetto all’incertezza che la nostra categoria si trova a vivere. Dare un disservizio ai nostri clienti sarebbe stato poco funzionale così come poco utile è tenere chiusi gli stabilimenti una fascia oraria in cui le spiagge sono ancora poco frequentate. L’attuale Governo - conclude - ha fatto, prima delle elezioni, una campagna importate sulla situazione dei balneari e abbiamo creduto a promesse che non sono state mantenute". Andrea Fidanzi, presidente provinciale e regionale di Confartigianato Imprese Demaniali aggiunge. "Siamo arrabbiati con il Governo perché non ha dato seguito alle promesse ma riteniamo che uno sciopero che penalizzi, seppur marginalmente, i nostri clienti non sia la scelta migliore. I clienti sono il nostro patrimonio. Invece di uno sciopero noi riteniamo più utile dare loro tante spiegazioni, far capire che da noi hanno servizi, ristorazione, svago, giochi per i bambini, la meticolosa pulizia della spiaggia e la rimozione di eventuali fonti di pericolo. Ma anche e soprattutto sicurezza, con i nostri bagnini che sorvegliano la spiaggia. Nel mio stabilimento spiegherò questo e anche che una soluzione definitiva farebbe ripartire gli investimenti".