Salvatore Mannino
Cronaca

Staderini chiese il parere sulla presidenza a Ferragosto, ma circolava in Comune da luglio

Alle 23 del 15 agosto 2016 la mail a Simona Rostagno. In realtà la consulenza era già stata inviata a Palazzo Cavallo e per conoscenza al futuro presidente

Sergio Staderini

Arezzo, 19 febbraio 2021 - Diavolo di uno Staderini, presidente di Coingas così stakanovista che alle 23,29 del giorno di Ferragosto 2016, quando la gran parte degli italiani erano a cena, al mare o sulla spiaggia a godersi fuochi d’artificio e falò, si mette al computer per chiedere all’avvocato Simona Rostagno di vergargli un parere legale sulla nomina di Francesco Macrì a presidente di Estra.

Una consulenza, peraltro, che nella sostanza, circolava già in Comune dall’11 luglio, da quando la stessa avvocato Rostagno l’aveva inviata al collega Stefano Pasquini, legale di Palazzo Cavallo, e per conoscenza allo stesso Macrì. Il buffo è che il parere della giurista torinese, anche quello di luglio, comincia «Spettabile Coingas».

Ma a tutti viene indirizzato meno che all’ex società del metano, ora cassaforte della quota aretina di Estra. Niente, fino al 15 agosto tutti nel Palazzo sanno della consulenza, ma non ufficialmente Coingas, nemmeno sotto forma del portiere come recapito del presidente. Stranezza che secondo la procura e la Digos si spiega con una delle registrazioni clandestine sequestrate nel Pc di Staderini, quella nella quale proprio Macrì suggerisce al numero uno di Coingas poco prima di Ferragosto di chiedere formalmente all’avvocato Rostagno la famosa consulenza.

Sarà lei poi ad aspettare qualche giorno prima di inviarglielo, come se dovesse prepararlo ex novo. Infatti il 18 agosto il parere che giudica legittimo il salto di Macrì da consigliere comunale a presidente di Estra, approda come mail a Staderini che alle 21,19 ringrazia per «la solerzia nell’aver svolto l’incarico affidatole che richiedeva tempi molto stretti». E’ quasi la fine di un iter che era cominciato il 30 maggio quando ancora Macrì contatta per la prima volta l’avvocato Rostagno.

Siamo 10 giorni prima, annota la Digos, del vertice regionale del centrodestra che l’8 giugno stabilisce di premiare con un ruolo di responsabilità, che sancisca la pace dopo la tempesta, il capogruppo aretino di Fdi in consiglio comunale. In principio, come racconta la legale torinese nel verbale reso alla Digos pochi giorni fa, Macrì è generico e non fa riferimento a se stesso: «Il sindaco di Arezzo - scrive in una mail del 31 maggio - vorrebbe indicare a Coingas un consigliere attualmente in carica per la presidenza di Estra spa. Rispetto al decreto del 2013 (legge Severino Ndr) potremmo procedere con sufficiente tranquillità?».

Già il 3 giugno Rostagno risponde con un parere preliminare favorevole, ma come si è arrivati a scegliere proprio lei? Macrì risponde: con una ricerca su Internet. Lavoro preliminare di caccia al giurista più autorevole che secondo la Digos sarebbe stato effettuato da Alberto Merelli, assessore alle partecipate.

Per la prima metà di giugno il parere preliminare resta senza risposta, tanto che Rostagno chiede lumi a Macrì e lui replica che sono tutti impegnati nei ballottaggi elettorali ma che sarà contattata dall’assessore o dal segretario generale. Invece in luglio a tenere i contatti è l’avvocato Pasquini, che sollecita il 6 luglio l’invio della consulenza, che infatti arriva l’11.

Cosa sostiene Simona Rostagno? Che il divieto di legge ad assumere incarichi in società a controllo pubblico vale per chi «sia stato» consigliere comunale, ma non per chi lo è. E poi Estra come Coingas sono aziende «collegate» al Comune, non controllate. In ultimo lo stop grava sugli «amministratori» con deleghe gestionali, ma il presidente di Estra non ne avrebbe.

E’ un parere «addomesticato»? L’avvocato, nel verbale di Torino del 3 febbraio si indigna: «La circostanza offende la mia onorabilità e professionalità». Lei è una giurista seria, che lavora in scienza e coscienza e che appunto per questo consegna alla Digos tutto il materiale, comprese le mail, sopra ricordate.

Però, poi richiama gli uomini della Digos quando già stanno venendo via da Torino e dice di aver provato una «sottile inquietudine» quando qualcuno suggerì di adeguare il parere ai bisogni. Da notare che per la consulenza emise notula da 4265 euro. A spese di Coingas