REDAZIONE AREZZO

Stagione Off. Al Pietro Aretino gli indipendenti

Tante produzioni in arrivo la domenica pomeriggio. Il cartellone affianca quello del Petrarca.

Tante produzioni in arrivo la domenica pomeriggio. Il cartellone affianca quello del Petrarca.

Tante produzioni in arrivo la domenica pomeriggio. Il cartellone affianca quello del Petrarca.

Il 2025 porta con sé l’avvio della Stagione Off a teatro. Accanto a quella ufficiale nel serale del Petrarca, sono in arrivo dal 26 gennaio al 13 aprile al Pietro Aretino il meglio delle produzioni indipendenti selezionate da Officine della Cultura in scena la domenica pomeriggio alle 17.30.

Il cartellone dedicato all’incontro tra teatro e nuove generazioni partirà il 26 gennaio con "Dove è finito lo Zio Coso" di LST Teatro, liberamente ispirato al romanzo di Alessandro Schwed. La vicenda, adattata e diretta da Manfredi Rutelli, è quella del viaggiatore Melik ed il veterinario Oscar Rugyo – Gianni Poliziani e Alessandro Waldergan – che si incrociano in uno scompartimento del treno che sta portando Melik in Ungheria alla ricerca delle sue radici e di suo zio, recentemente scomparso. Un incontro surreale e devastante, che porterà Melik ad apprendere da Oscar che la Seconda Guerra mondiale non c’è mai stata, frutto di un malinteso, un complotto giudaico laburista finalizzato a mettere in cattiva luce la grande Germania.

Domenica 9 febbraio sarà il momento di "Nessun elenco di cose storte". Con testo e regia di Oscar De Summa, Atto Due porta in scena un monologo con protagonista Sandra Garuglieri. Dopo una sciagura aerea, un terremoto, un incidente qualunque, vi è una grande attività intorno al luogo della disgrazia. I governi investono molte risorse per queste attività, perché non si possono lasciare le persone senza un corpo da piangere o, diversamente detto, non si può lasciare un corpo senza nome. Assegnando quel nome assegniamo l’indirizzo al dolore, gli diamo una forma attraverso un rito.

Domenica 30 marzo si prosegue con "Manson", coproduzione firmata E Production e Fanny & Alexander con la regia di Luigi De Angelis e la drammaturgia di Chiara Lagani. Andrea Argentieri indossa i panni dell’accusato e, a partire dalle testimonianze rilasciate in vita da Charles Manson, incarna un ritratto mimetico del personaggio facendoci ripercorrere i meandri della sua mente labirintica e manipolatoria.

Si chiude il 13 aprile con "Nikita", creazione di e con Francesca Sarteanesi per Scarti Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione e Teatro Metastasio di Prato.

Angela Baldi