Marco Corsi
Cronaca

Stamani flash mob degli infermieri davanti all'Ospedale del Valdarno. "Più personale"

Per il sindacato è dimostrato che il rischio di decesso per i pazienti aumenta del 2% per ogni turno in cui il personale è al di sotto del monte ore programmato e del 4% per ogni turno con elevato turn over.

La manifestazione

Arezzo, 11 dicembre 2019 - Questa mattina, davanti all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, si è tenuto un flash mob organizzato dal sindacato autonomo degli infermieri Nursind. Al centro della protesta ancora una volta la carenza di personale, già messa in evidenza più volte dal sindacato degli infermieri. E’ stato ricordato che sostituire i pensionamenti e garantire i servizi minimi rappresenta un atto dovuto per un’azienda che si occupa di servizi sanitari. “C’è stata una partecipazione oltre le aspettative –  ha detto il segretario territoriale del sindacato Nursind Claudio Cullurà  – . Avevamo fatto richiesta per 50 persone, ma eravamo molti di più. Ci ha raggiunti anche il sindaco di Montevarchi, per una manifestazione che cercava unicamente il dialogo, anche con i cittadini. Molti quelli che si sono fermati e informati sulle ragioni del sit-in. Oltre 300 i volantini distribuiti.  E’ stato dimostrato che il rischio di decesso per i pazienti aumenta del 2% per ogni turno in cui il personale è al di sotto del monte ore programmato e del 4% per ogni turno con elevato turn over – ha aggiunto Claudio Cullurà – e il rapporto tra infermieri e pazienti è ben al di sopra della media ideale di 1 a 6. In alcune aree dell’Asl Toscana Sud Est si arriva a un infermiere per 20 pazienti”.

“Peccato davvero che la manifestazione sia stata funestata da un episodio sgradevole – ha aggiunto il sindacalista – : le divise che erano state esposte dai colleghi in servizio in segno di solidarietà sono state sequestrate, con la minaccia di procedimenti disciplinari. Chiediamo di conoscere da chi è partito quest’ordine per cercare di intimorire i colleghi. In ogni caso non basterà a intimorire il sindacato. Come Nursind continueremo a chiedere all’Asl Toscana Sud Est di sedersi a un tavolo e far luce sulla reale dotazione organica necessaria e sulle prossime assunzioni”.

All’iniziativa è intervenuto anche il sindaco di Montevarchi e presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini. ” Ho incontrato i rappresentanti Nursind, il sindacato autonomo degli infermieri e operatori sanitari, che manifestano sulle condizioni di lavoro e la carenza di personale nel nostro Ospedale – ha detto -. La tutela della sanità territoriale e della Gruccia passa necessariamente dalle certezze degli investimenti, dalla dignità dei lavoratori, dalla qualità dei servizi offerti e dalla sicurezza dei pazienti. La lotta per il 1 livello è anche questo!”

Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri regionali della Lega Marco Casucci e Jacopo Alberti, che hanno sottolineato di essere al fianco degli infermieri che stamani hanno inscenato il flash mob. “Non si tratta di una protesta contro qualcuno ma per qualcosa – hanno detto -: gli infermieri, come ci ha raccontato Claudio Cullurà, responsabile territoriale del sindacato autonomo delle professioni infermieristiche, garantiscono assistenza quotidiana ma sono da decenni sotto organico e sono stanchi. Le misure di sicurezza delle cure offerte non rispondono agli standard europei, il rapporto nell’Asl sud est, in alcuni casi, è di 1 infermiere ogni 12 pazienti. Una situazione chiaramente intollerabile – hanno concluso Alberti e Casucci -. Gli operatori stanno facendo di tutto per mantenere uno standard elevato delle cure. Noi chiediamo soluzioni all’Asl, basta con il taglio dei costi servono nuovi infermieri per assicurare gli attuali servizi sanitari. La Sanità non ha colore”.