Arezzo, 18 novembre 2024 – "Chiediamo all'azienda di ritirare immediatamente i licenziamenti e di aprire un tavolo condiviso che porti all'attivazione degli ammortizzatori sociali". Questa la richiesta avanzata stamani dalle organizzazioni sindacali in merito alla procedura annunciata da Abb E-Mobility, azienda che ha un importante stabilimento in zona Sant'Andrea a San Giovanni. Sono 33 le persone, con contratto a tempo indeterminato, che hanno ricevuto la lettera. Stamani lo sciopero davanti ai cancelli, in zona Sant'Andrea, cui hanno preso parte anche sindaci, consiglieri comunali e regionali e semplici cittadini. Presente, ovviamente, anche la sindaca di San Giovanni Valentina Vadi, che ha annunciato di aver già preso contatti con il consigliere delegato per le crisi aziendali in Regione Toscana Valerio Fabiani per un tavolo istituzionale regionale che la prima cittadina si augura venga aperto sarà aperto il prima possibile. "Sarà poi portata avanti ogni azione che sarà necessaria per ribadire l'importanza della tutela del lavoro e dei diritti di questi lavoratori e delle loro famiglie - ha aggiunto Vadi - Questa azienda è localizzata a San Giovanni , ma la sua importanza comprende tutto il Valdarno Non è un momento facile per il nostro territorio. In questo momento la Regione ha aperto un tavolo sulla crisi del settore della moda, quindi stiamo davvero faticando, però le istituzioni sono a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie."
"Abb E-Mobility ha ribadito che per loro la soluzione a questo problema è esclusivamente il licenziamento unilaterale e ci scrivono anche le motivazioni per le quali non intendono ricorrere all'ammortizzatore sociale - ha detto il segretario provinciale della Fiom Cgil Antonio Fascetto - Ovviamente l'azienda ha la facoltà di dirlo, come noi abbiamo la facoltà di dire che riteniamo questo atteggiamento e questo approccio totalmente inaccettabile, che respingiamo in toto. Non è questo il modo e la modalità con cui si possono affrontare situazioni difficili come questa, facendo pagare lo scotto sempre ai soliti noti. Per noi - ha aggiunto Fascetto - l'azienda deve ritirare immediatamente questa procedura di licenziamenti e trasformarla aprendo un ammortizzatore sociale. E' quello, tra l'altro, che prevede il nostro ordinamento giuridico, perché per queste situazioni c'è la possibilità di attingere e utilizzare ammortizzatori sociali, che sono stati creati apposta e vengono finanziati. All'azienda, avendo le dimensioni e tutti i requisiti per poterli richiedere, manca solo una cosa, la volontà di farlo. Quindi faccia il primo passo e a quel punto si potrà cominciare a costruire un percorso condiviso".
"Noi oggi chiediamo anche un'altra cosa - ha detto la segretaria provinciale della Fim Cisl Ilaria Paoletti - Che all'interno dei tavoli, anche istituzionali, di monitoraggio continuo, ci sia una supervisione di quelle che sono le strategie che intenderà adottare Abb E-Mobility non soltanto per gestire quelli che possono essere, ad oggi, 33 esuberi, ma anche le azioni che intenderà mettere in piedi per gestire eventuali criticità che si potrebbero verificare nei prossimi anni. Perché quando l'azienda apre la procedura dichiara - e ed io non ho dubbi che possa essere così - che il mercato dell'elettrico ha subito una flessione che potrebbe perdurare anche per i prossimi anni. Se questa è la prospettiva - ha aggiunto - dobbiamo tutti insieme lavorare e cooperare affinché venga gestita la flessione negativa che si prospetta per i prossimi anni trovando soluzioni alternative e vincenti anche da un punto di vista industriale. Il compito nostro, come organizzazioni sindacali e istituzioni, sarà quello di chiedere delle garanzie a questa azienda, a prescindere da quelle che saranno poi le strategie che metterà in piedi per rispondere ad un mercato in flessione. Garanzie di permanenza, a prescindere, sul territorio".