di Gaia Papi
Sono ben 42 i furbetti del reddito di cittadinanza denunciati dai carabinieri e dall’ispettorato del lavoro. Le indagini, finalizzata al contrasto dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza, sono scattate a febbraio da parte dei militari della Stazione di Foiano, in collaborazione con l’ispettorato territoriale del lavoro e nello specifico con i carabinieri del Nucleo. Gli accertamenti hanno portato alla denuncia di 42 persone, residenti la gran parte nel comune di Foiano, ma anche nei comuni di Marciano, Cortona, Sinalunga, Terranuova, Capolona, Montepulciano e Castel del Piano. I furbetti si sarebbero resi responsabili di vari reati. Nello specifico: di aver omesso, dopo la richiesta del beneficio, di comunicare variazioni di reddito o del patrimonio; di aver utilizzato dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere e infine per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le persone denunciate, a vario titolo e in momenti diversi, tra il 2019 e il 2022 complessivamente hanno percepito indebitamente circa 300.000 euro, poco meno di 600 euro al mese a persona. Per riuscirvi, da quanto emerge nelle ipotesi investigative, i 42, in modo truffaldino, avevano dichiarato di essere residenti nel comune di Foiano da almeno due anni, o di vivere da almeno 10 anni sul territorio nazionale.
Tra i requisiti, questi, necessari per ottenere il famigerato reddito di cittadinanza andato in pensione con il 2024. Il Reddito di cittadinanza, la misura bandiera per il sostegno al reddito del Movimento 5 stelle, è stato infatti definitivamente cancellato dal primo gennaio 2024 dal governo di centrodestra, sostituito con l’assegno di inclusione, la nuova forma di contrasto alla povertà, che prevede anche l’attivazione di un percorso di politiche attive, rivolto a persone in condizioni di svantaggio. Adesso cosa rischiano i 42? A febbraio un precedente ha condannato l’imputato a due anni e un mese. Aveva dichiarato di essere residente in Italia da dieci anni e aveva percepito oltre 13mila euro di reddito di cittadinanza senza averne diritto per mancanza di esatti requisii. A processo per indebita percezione è finito un uomo di origine albanese.
A incastrarlo le indagini del nucleo mobile della guardia di finanza di San Giovanni Valdarno che hanno ricostruito la documentazione esatta dell’uomo e lo hanno denunciato dimostrando che l’autocertificazione era fallace. Stando a quanto dimostrato dalla Finanza, l’uomo, dall’agosto 2020 al febbraio 2022 aveva percepito senza averne diritto 13mila euro. Esaminata la documentazione, il giudice ha accolto le richieste del Pm e condannato l’imputato a due anni e un mese.