CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Trafugata la statua della Madonna. Rabbia dei fedeli: l’appello di Sestino

L’opera della Vergine dalla celletta dedicata a Sant’Anna e a San Giovacchino è sparita dalla chiesa. A "Le Ripe", lungo la strada provinciale e ad appena un chilometro dal paese, si trova questo luogo di culto

La statua della Madonna che è sparita dalla chiesa di Sestino tra l’incredulità dei fedeli

La statua della Madonna che è sparita dalla chiesa di Sestino tra l’incredulità dei fedeli

Sestino (Arezzo), 20 luglio 2024 – “Ricolloca la Madonnina e pregheremo tutti per te". È l’accorato appello della comunità di Sestino all’ignoto che giorni fa si è portato via la statua della Vergine dalla celletta dedicata a Sant’Anna e a San Giovacchino, che si trova in località "Le Ripe", lungo la strada provinciale nelle vicinanze del cimitero e ad appena un chilometro dal centro del paese. La brutta scoperta è stata fatta da una donna, molto credente, che solitamente si reca sul posto per pregare. Una sparizione che ha tutto il sapore del dispetto e che quindi ha procurato più dispiacere alla gente che "realizzo" al suo ladro.

"Si tratta di una statua alta una settantina di centimetri – ha spiegato Giancarlo Renzi, studioso e conoscitore di storia locale e in passato anche sindaco di Sestino – che non ha un particolare valore monetario, anche se comincia a essere datata. Non conosciamo l’autore, né mai abbiamo effettuato ricerche in proposito, ma quella Madonna che alloggia da almeno più di cento anni dapprima in un’edicola e poi nell’attuale celletta riveste un significato altissimo dal punto di vista devozionale. Non vi sono notizie certe sulla sua realizzazione ma si ritiene che fosse, da tempo immemorabile, un luogo di raccoglimento ampliato al tempo della costruzione della strada provinciale, avvenuta ai primi del Novecento. Nella forma attuale è stata modificata nel 1966 e successivamente, sempre per opera di privati, è stata consolidata".

Dicevamo dell’attaccamento verso Sant’Anna, che è molto sentito. "In tanti – prosegue Renzi - appena nasce il loro bambino si recano alla celletta a portare fiori e candele e a lasciare il nome del nuovo nato, con invocazioni di protezione. La celletta è custodita, sempre da privati". Accanto alla devozione per la maternità e per i neonati, a Sestino si aggiunge un’altra longeva tradizione. "Ai tempi della "civiltà contadina", quando il grano cominciava comunque a ingiallire – sono sempre parole dell’ex primo cittadino – si diceva: non si miete fino a Sant’Anna! Il vandalismo, perché tale riteniamo che debba essere considerato, ha stupito molti e già si stanno attivando alcuni privati per ricollocare una nuova statua della Madonna nel sito originale". Qualora ovviamente il ladro di turno non si decidesse a riportarla.

A Sestino sperano però in un ripensamento da parte di questo misterioso individuo, che con il suo gesto ha rattristato un intero paese; siamo consapevoli del fatto che dipinti o statue collegati alla religione siano delle vere e proprie icone, poiché elementi unificanti e identitari. E anche questo l’ignoto dovrebbe saperlo.