
Il parcheggio
di Silvia Bardi
Il cartello è persino simpatico. Sotto una grande P su fondo blu, quindi segnaletica stradale più che rassicurante, si vede un "omino" in piedi con la valigia in mano mentre saluta un altro "omino" al volante di un’auto. La scritta parla chiaro "riservato carico e scarico passeggeri max 20 minuti". E sotto appare anche la scritta "kiss and ride". Premesso che se fosse stata in italiano sarebbe stato meglio, soprattutto adesso che ci spertichiamo a celebrare Dante e la lingua italiana, tradotto per i comuni mortali più o meno sarebbe "saluta e vai" o, per i più romantici, saluti e baci.
Bene, anzi ottimo, visto che questo cartello con annessi posti auto riservati e identificabili facilmente per le strisce gialle orizzontali sarebbe stato ricavato proprio dietro alla "nuova" stazione ferroviaria di Arezzo, in una area del grande parcheggio a pagamento di via Piero della Francesca gestito dalla Metropark, gruppo appartenente alle stesse Ferrovie dello Stato. Per intenderci proprio davanti alla sede del Dopolavoro Ferroviario e della Agenzia Viaggi sempre del Dlf.
E’ un’area appositamente creata per ovviare al nuovo volto di piazza della Stazione, interamente pedonale, a parte i Taxi e le auto con disabili che possono accedere fino all’ingresso, e che doveva porre fine al caos di vetture e di parcheggi selvaggi che ad ogni arrivo di treno si creava davanti all’uscita bloccando anche la corsia del semaforo. Tutto in ordine, dunque, tutto regimentato, tutto previsto, con i ingresso privilegiato e differenziato. Anche perché il "Kiss and ride" di saluti e baci ne prevede al massimo per venti minuti gratis, al ventunesimo infatti scatta la tariffa oraria di un euro e trenta.
Ma, si sa, la scappatoia si trova sempre visto che la tariffa è la stessa di quella applicata dal grande parcheggio accanto, quello riservato alla lunga permanenza. E non sono previste multe. Quindi? Quindi i diciotto posti riservati allo scarico e al carico dei pendolari o dei viaggiatori con tanto di strisce gialle e cartello di fatto sono sempre occupati da chi l’auto ce la lascia e va per i fatti suoi. E i baci diventano di ore con buona pace di chi entra per salutare parenti e amici, prende il biglietto alla sbarra, è costretto a rimanere in mezzo alla mini rotatoria e ad uscire senza nemmeno salutare se c’è gente dietro che vorrebbe fare la stessa cosa.
Le segnalazioni fioccano, ma i vigili urbani non possono intervenire perché è area privata gestita da Metropark. La domanda sorge spontanea: a che serve creare un’area privilegiata di carico e scarico se poi viene usata come normale parcheggio? A cosa è servito pedonalizzare l’intera piazza della Stazione se non si può garantire l’arrivo e la ripartenza ad utenti e pendolari delle Ferrovie, magari con bagaglio?
Più di un testimone assicura che gran parte delle auto qui parcheggiate ci restano per tutto il giorno, o meglio, per una intera giornata lavorativa. E abbiamo verificato: è vero. Le tariffe? Si paga un 1,30 euro per ogni ora o frazione, otto euro dalle 6 alle 20.
Facile immaginare che chi non trova posto nel grande parcheggio che costeggia l’ex scalo merci va a cercare posto in quello riservato al carico e scarico umano. E ce la lascia. Con tanto di saluti e baci.