Stefano Fresi, attore, compositore e musicista romano, è il protagonista di Dioggene al Teatro Verdi. Arriva stasera alle 21,15 il secondo appuntamento di stagione per il Teatro di Monte San Savino. "Dioggene", scritto e diretto da Giacomo Battiato, è diviso in tre quadri, tre monologhi in tre lingue diverse (volgare toscano, romanesco e italiano contemporaneo) ciascuno con atmosfera, tono e stile differente, e ruota intorno a un unico personaggio, un attore famoso di nome Nemesio Rea. Nel primo quadro, "Historia de Oddi, bifolcho", Nemesio interpreta un proprio testo, scritto in volgare duecentesco. È la storia di un contadino toscano che ha partecipato alla battaglia di Montaperti in cui Siena e Firenze si sono scontrate. Nel secondo quadro, "L’attore e il buon Dio", Nemesio è nel suo camerino poco prima di andare in scena, raccontando della appena avvenuta rottura con la moglie, tra pianti, grida e insulti. Nel terzo quadro, "Er cane de via der fosso d’a Maijana", Nemesio vive felice in un bidone dell’immondizia. Ha lasciato tutto, la sua professione e la sua vecchia vita. Ha deciso, come il filosofo greco Diogene, di rifiutare ogni ambizione e possesso per essere libero di parlare del vero senso della vita. In ognuno dei tre quadri, apparentemente diversi tra loro, vengono dunque trattati gli stessi temi: la violenza degli uomini, l’umana stupidità, la guerra, il bisogno di bellezza e di amore. In "Dioggene" Stefano Fresi si mette a nudo sulla scena con accanto a lui un solo elemento scenografico, diverso nei tre quadri: un mostruoso spaventapasseri, un’armatura, un bidone dell’immondizia.
Tre simboli (paura, morte, rifiuti) in uno spettacolo che, a dispetto della violenza, della rabbia, delle ansie e del dolore trattati, grida un appello alla meraviglia del mondo e della vita. L’evento è a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi. La stagione teatrale 2024/25 proseguirà domenica 8 dicembre, alle 21:15, con "Una relazione per un’accademia" di Franz Kafka, interpretato e diretto da Tommaso Ragno, ad animare il palcoscenico del Verdi.
A.B.