Stop al bullismo, tutti in campo. Nessuno deve sentirsi inferiore

Basta alle prevaricazioni, il bene è contagioso. Ci divertiamo tutti insieme senza ferire gli altri. CLASSE V C SCUOLA ELEMENTARE MOCHI, LATERINA-PERGINE .

Stop al bullismo, tutti in campo. Nessuno deve sentirsi inferiore

Stop al bullismo, tutti in campo. Nessuno deve sentirsi inferiore

Il "bullo" può farci paura, perché è un ragazzino prepotente dal quale sembra impossibile difendersi. In realtà chi fa il bullo è una persona molto fragile, che cerca di sentirsi importante infastidendo gli altri.

Il bullismo non è uno scherzo, nello scherzo ci si diverte tutti insieme senza ferire gli altri, non è un conflitto fra coetanei quando si tratta di un semplice litigio, è un comportamento aggressivo che causa un danno ad un’altra persona; si ripete nel tempo e spesso la vittima non riesce a difendersi.

Il bullo cerca tra le sue vittime la persona fragile che possa farlo sentire potente, i comportamenti violenti consistono quasi sempre in offese, insulti, derisione per l’aspetto fisico, diffamazione, esclusione per le proprie opinioni fino ad avere aggressioni fisiche.

Il bullismo si basa su tre presupposti: intenzionalità, persistenza nel tempo e sproporzione di forza. L’anno scorso la nostra classe ha partecipato al progetto dell’Istituto sul bullismo e cyberbullismo intitolato "CyberHelp", sono venute delle insegnanti a spiegarci cosa è il bullismo, chi è il bullo e chi è la vittima, poi noi abbiamo organizzato delle attività, le abbiamo presentate ai bambini delle classi prima, seconda e terza del nostro plesso. Abbiamo fatto riflettere i bambini più piccoli su quanto sia importante non prendere in giro gli altri, sul rispetto e sull’importanza dell’amicizia; inoltre abbiamo realizzato una scatola dove all’interno ogni bambino ha inserito un biglietto con scritto cosa è per loro l’amicizia, così tutti insieme abbiamo potuto riflettere sull’importanza di non fare del male agli altri, abbiamo capito che a nessuno fa piacere essere bullizzato, soprattutto abbiamo compreso che il bullo si crede forte ma è la figura più debole; è un leader negativo che domina sugli altri solo in virtù della sua capacità prevaricatrice, non del suo carisma.

Se avete sempre pensato che il bullismo fosse un fenomeno tipicamente maschile, sbagliavate. Sembra, infatti, che anche tra le ragazze questa sia una piaga in espansione. Il bullo è debole, prepotente ed esibizionista. La bulla è pettegola, invidiosa e sola.

Le sue armi non sono la violenza fisica o l’estorsione, ma la calunnia e la tortura psicologica.

Come neutralizzarli? Non sono consapevoli del dolore che provocano nella vittima designata. Bisogna far rivivere loro le stesse emozioni che incutono negli altri. Non mettendoli alla gogna, però. Ma attraverso, per esempio, laboratori teatrali: sulla scena è più facile invertire i ruoli reali.