LAURA LUCENTE
Cronaca

Strage di Falzano, c’è il via libera. Le famiglie avranno i risarcimenti. La Germania chiamata in giudizio

È stata rigettata dal Tribunale di Arezzo l’istanza avanzata dall’Avvocatura dello Stato di Firenze. Il legale Luongo: "Ora proseguirà più speditamente". La prossima udienza già fissata per il 23 gennaio.

Strage di Falzano, c’è il via libera. Le famiglie avranno i risarcimenti. La Germania chiamata in giudizio

Strage di Falzano, c’è il via libera. Le famiglie avranno i risarcimenti. La Germania chiamata in giudizio

Il procedimento per il risarcimento delle vittime nazifasciste di Falzano di Cortona può andare avanti. È stata infatti rigettata dal Tribunale di Arezzo l’istanza avanzata dall’Avvocatura dello Stato di Firenze che si era costituita in giudizio affermando che per questo particolare eccidio non si sarebbe dovuto chiamare in giudizio la Germania, ma lo Stato italiano direttamente responsabile nei confronti delle vittime. Al contempo, per altro, sarebbe in essere la prescrizione del diritto a far data dal 1959. L’avvocato romano Gianluca Luongo che sta seguendo la vicenda dell’eccidio cortonese, si era opposto fermamente a questa tesi chiedendo l’estromissione dello Stato italiano dalla causa in essere. Ieri la sentenza. Il giudice istruttore del tribunale di Arezzo Cristina Colombo, infatti, ha sciolto la riserva ricordando chiaramente che i fatti che riguardano Falzano "sono riconducibili a crimini contro l’umanità trattandosi di atti riconducibili a strategia di sistematica ferocia attuata, per disposizioni provenienti dai capi supremi dello Stato nazista, anche contro la popolazione civile in violazione dei beni supremi della vita e della dignità delle persone".

Dagli atti si evince anche che la "legittimata passiva di questo giudizio, è unicamente la Repubblica Federale di Germania e non La Presidenza del Consiglio dei ministri italiana né il Ministero dell’Economia e delle Finanze Italiano". Perciò la "notifica alla Repubblica Federale di Germania risulta correttamente eseguita".

Si chiude così una vicenda aperta da mesi, che rappresentava un unicum nel panorama delle cause avviate per il processo di risarcimento delle vittime in occasione dell’istituzione del fondo ministeriale per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti dal Terzo Reich durante la Seconda guerra mondiale. "Il provvedimento assunto dal Tribunale di Arezzo rappresenta un primo passo fondamentale sulla strada del riconoscimento delle ragioni dei familiari delle vittime dell’eccidio di Falzano di Cortona – conferma l’avvocato Luongo - avendo sgombrato il processo da una serie di eccezioni, che oggi possiamo definire del tutto pretestuose, prospettate dall’Avvocatura dello Stato italiano, che spaziavano dalla prescrizione dei crimini contro l’umanità alla non legittimazione ad essere convenuta in giudizio della Repubblica Federale di Germania. Da ora il processo proseguirà più speditamente, con la prossima udienza già fissata il 23 gennaio prossimo". Insieme a Luongo sono impegnati nel procedimento i colleghi romani Emanuele Belardi ed Eugenio Longo e seguono complessivamente 17 parenti delle vittime La strage di Falzano, nella montagna cortonese, si consumò il 27 giugno del 1944. 12 le vittime e un unico sopravvissuto, l’allora quindicenne Pietro Massetti. Ci vollero parecchi anni perché l’eccidio emergesse dall’oblio e diventasse parte di una serie di stragi commesse dalle truppe tedesche in ritirata.