REDAZIONE AREZZO

Strage nazista di Civitella, primo importante indennizzo ai familiari di una delle vittime

Ottocentomila euro ai discendenti di Metello Ricciarini, che fu trucidato insieme ad altre 243 persone in quella che rimane una profonda ferita per la Toscana durante la seconda guerra mondiale. L’annuncio del senatore del Partito Democratico Dario Parrini

Civitella in Valdichiana (Arezzo), 4 dicembre 2024 – "Dopo una lunghissima attesa, segnata da battute d'arresto e ostacoli di ogni sorta, nei giorni scorsi il ministero dell'Economia e delle finanze, sulla base del decreto 36/2022 voluto dal Governo Draghi, ha accreditato un indennizzo di 800mila euro in favore dei discendenti di Metello Ricciarini, trucidato insieme ad altri 243 cittadini inermi nella strage nazifascista di Civitella in Val di Chiana del 29 giugno 1944", per il cui 80esimo anniversario "lo scorso 25 aprile si è recato in visita" nel comune dell'Aretino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella".

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Lo rende noto il senatore del Pd Dario Parrini che parla di un "primo risultato importante" della "battaglia di sensibilizzazione" in atto "da quasi due anni sul tema dei risarcimenti agli eredi delle vittime di crimini nazifascisti".

Una strage, quella di Civitella, che ha segnato profondamente la Toscana. Una ferita mai rimarginata tra le varie nefandezze messe in atto dall’esercito tedesco in ritirata nell’ultima fase della seconda guerra mondiale. Sono agghiaccianti le testimonianze di coloro che allora erano soltanto bambini e che oggi, ancora in vita, hanno negli occhi cosa accadde in quel giorno di giugno. 

“Quando vedo in televisione le immagini delle guerre di oggi rimango impressionata, mi torna la paura, mi viene una specie disperazione interna. Nessuno ha capito niente, tutti fanno lo stesso sbaglio. Guardate Israele, l'Ucraina, Gaza, sono le stesse cose. È più moderno adesso, prima ti sparavano con fucile o ti tiravano una bomba a mano, ma il metodo è lo stesso, l'eccidio dei civili”: lo dice Nia Cau, 94 anni, una delle superstiti della strage. 

Nia Cau e i suoi fratelli persero i genitori Giovanni Cau e Helga Elmqvist, traduttrice svedese. I loro corpi furono trovati sei anni dopo durante lo scavo di una cantiere. "Chi non c'è passato non può capire, si perdona ma non si dimentica. Io ho perdonato”