
Su Polcri riparte il fuoco amico "Candidatura? Verificate le firme" Presidente, siluro dal centrodestra
di Lucia Bigozzi
"Verificate quelle firme". La richiesta arriva da Castiglion Fiorentino e chiama in causa le 140 adesioni alla candidatura di Alesandro Polcri per la presidenza della Provincia. L’atto formale che riapre il capitolo - controverso secondo molti esponenti del centrodestra che già all’indomani della vittoria avevano evocato ricorsi al Tar e perfino la possibilità di esposti in procura - muove dalle file della maggioranza che ha sollevato il caso in consiglio comunale.
Nell’interrogazione, i consiglieri della lista civica Libera Castiglioni, puntano il focus sulle modalità di autenticazione delle sottoscrizioni necessarie a presentare la candidatura.
In particolare, sollecitano il sindaco a chiedere lumi al segretario generale di Palazzo dei Grandi, al quale Mario Agnelli ha già girato il quesito con rigorosa puntualità. I consiglieri di maggioranza chiedono di fare luce sull’ipotesi in base alla quale le firme a sostegno della candidatura di Polcri, raccolte nelle quattro vallate aretine, sarebbero state autenticate da un solo consigliere provinciale, adombrando il sospetto di una convalida avvenuta senza la presenza di un autenticatore.
Un sospetto che se trovasse riscontro nelle verifiche sollecitate dal centrodestra castiglionese al segretario generale della Provincia, potrebbe profilare una violazione delle modalità indicate nella normativa (il Dpr 445 del 2000), citata nel documento consiliare. A rischio l’esito delle elezioni del 18 dicembre con la vittoria, netta, di Polcri?
E’ presto per dirlo e molto dipenderà da ciò che produrrà la verifica del segretario generale della Provincia. Ma al di là dei tecnicismi che pure contano, la mossa del centrodestra castiglionese ha un duplice obiettivo politico: da un lato riaprire la querelle sulla presidenza Polcri, maldigerita fin dalla sua genesi, dopo il tavolo dei sindaci convocato da Alessandro Ghinelli dal quale era uscita la riconferma unanime della candidatura di Silvia Chiassai, al suo primo giro di boa a Palazzo dei Grandi. Dall’altro, colpire di rimbalzo il fronte Pd, sospettato di aver sostenuto Polcri non solo politicamente ma anche nella raccolta di firme per la candidatura, pur di battere nelle urne Chiassai.
E’ una questione mai risolta e ora approdata al tavolo delle verifiche tecniche a norma di legge. Dietro i formalismi, resta tuttavia il maldipancia di buona parte del centrodestra aretino nei confronti del presidente della Provincia al quale, evidentemente, non viene "perdonata" la discesa in campo in chiave anti-Chiassai col placet del Pd.
Del resto, una certa insofferenza è palese anche tra i banchi dei consiglieri provinciali del centrodestra come dimostra l’ultima seduta del parlamentino. Dal "chiarimento" con Polcri nel vertice del centrodestra convocato da Ghinelli e finito con un nulla di fatto a oggi, le relazioni si sono raffreddate nonostante le aperture del presidente della Provincia.
Che adesso dovrà passare perfino per la cruna dell’ago della verifica sulla sua lista.