Arezzo, 15 novembre 2024 – “Prima di tutto ci tengo a chiarire che non ho mai percepito da parte dei cittadini di Subbiano una chiusura e un contrasto all'accoglienza, ma certamente una preoccupazione e un malcontento circa la modalità di gestione dell'integrazione” così il sindaco Ilaria Mattesini.
“Purtroppo, grazie ad imprenditori subianesi che tanto dicono di volere il bene del proprio Paese, è stato, ad esempio, concesso un fondo commerciale all'interno di un centro commerciale ad un'associazione che ha di fatto, lo scopo di svolgere un'attività di culto e proselitismo religioso.Quello non è il suo posto.
Così come è stato concesso, messo a disposizione un palazzo storico nel centro storico di Subbiano, nel quale sono stati collocati oltre 30 migranti. Allo stesso modo, ora in questi giorni,è stato messo a disposizione un appartamento all'interno di un condominio di 12 abitazioni, così come è stato messo a disposizione un intero immobile, ex ristorante, con alloggio,che in una piccola frazione, come Calbenzano, ha visto ospitati oltre 50 migranti.
A Subbiano abbiamo ad oggi 120 migranti ospitati in 6 cas in un comune di appena poco più di 6300 abitanti, quando nella città di Arezzo ce ne sono meno del doppio. L'inclusione si costruisce tutelando situazioni di convivenza armoniosa tra tutti i cittadini nel rispetto delle dinamiche culturali ed economiche del contesto territoriale.
Nel momento in cui, invece, certe situazioni vengono calate pesantemente nel contesto di un piccolo paese quale è appunto il comune di Subbiano, si produce un effetto contrario: paura e pregiudizio. Io, ovviamente, sto dalla parte dei miei cittadini, ho accolto l'allarme che è stato lanciato, l'ho riportato e continuerò a portarlo nelle sedi istituzionali e sto cercando di gestire la questione con tutti gli strumenti che mi sono concessi, consapevole che sono pochi".