AREZZO
Da via Calamandrei a viale Giotto, sia passando per i raccordi principali della città che infilandosi nelle vie più interne, le strade aretine sono una distesa di buche e rattoppi. Con buona pace dei carrozzieri, le arterie principali sono di fatto un pericolo per automobilisti e motociclisti che ogni giorno percorrono le strade di Arezzo in una corsa a ostacoli. Uno zig zag per evitare danni ai veicoli ma soprattutto incidenti. Non è scontato infatti che per evitare una buca ampia oltre 90 centimetri e profonda 10, come quella di viale Dante che vediamo nella foto in alto, non si sia costretti a sbandare all’ultimo momento.
Il dissesto non è poi solo colpa delle buche ma anche dei rattoppi che fanno delle strade aretine una sorta di puzzle irregolare fatto di macchie di asfalto.
Se il tratto più evidente e problematico è quello di via Calamandrei, che ospita il traffico pesante in entrata e uscita dalla città, i danni al manto stradale si contano in vari altri tratti come viale Giotto, ma anche zone residenziali come Meridiana, Saione e Tortaia. Non si salva neppure il centro storico, che anche nei tratti asfaltati conta una serie di buche profonde.
Le cause dei dissesti vanno dai grandi volumi di traffico fino alle infiltrazioni di acqua nelle fessure dell’asfalto. Ad aggravare il degrado del manto stradale, quando già manca manutenzione, vi sono infatti anche le piogge intense dei giorni scorsi, che si infiltrano nel terreno e spingono al collasso gli strati sotto l’asfalto. Le "toppe", poi, sono misure di sicurezza temporanea che non risolvono il problema di fondo, il degrado degli strati sottostanti. Gli incidenti stradali causati da strada dissestata in alcuni casi possono essere responsabilità dell’ente gestore del tratto a cui è sempre possibile chiedere un documentato risarcimento danni.
Serena Convertino