
La festa per la fine della guerra: la pronvincia aretina ha pagato un tributo altissimo con tremila vittime del nazifascismo
"La pace ’scoppiò’ all’improvviso! Una mattina radiosa, quasi estiva, le sirene incominciarono a ululare, con il loro sibilo, che per anni ci aveva annunciato morte e distruzione, si faceva ora portatrice di pace! Come una magica intesa, le case si svuotarono, invadendo come un immenza marea piazze e strade. Ci ritrovammo tutti, domandandoci se davvero la guerra fosse finita: non ci potevamo credere, tanto l’avevamo aspettata, desiderata!". Liliana Bandini rimette in fila ciò che accadde dal novembre 1943 al luglio 1944 e consegna la sua esperienza all’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve, l’enorme Agorà della memoria, viva.
La "cassaforte" con oltre diecimila storie e volti che incrociano i grandi eventi e i loro protagonisti sullo scacchiere d’Italia e del mondo. Come in una trama, dove ogni filo è unico e prezioso perchè la tela resti integra, compatta. Liliana ha sentito il sibilo delle bombe, ha patito l’esodo degli sfollati, ha visto massacri, poi ha assaporato la vita che rinasce e la speranza che la nutre. Nel suo diario racconta di quella mattina del 25 aprile 1945 quando anche lei si ritrovò per le vie "trascinata da quella festante folla, piena di gioia, come svegliata da un brutto sogno e ancora incredula che tutto fosse finito! Non ci sarebbero stati più morti, non ci sarebbero state più crudeltà, paure, distruzioni, c’ò che di brutto avevamo passato, l’incubo era finalmente cessato!".
Oggi come allora, ottanta anni dopo l’orrore della guerra e i "nuovi" conflitti nel cuore dell’ Europa e in Medioriente (non solo, perchè nel mondo in questo momento ci sono 56 guerre), la memoria è il valore più alto per custodire la libertà. La stessa libertà per la quale sono morte tremila persone in tutta la provincia, in una serie impressionante di massacri, dal Valdarno al Casentino, dalla Valtiberina alla Valdichiana, A Civitella e San Pancrazio la furia nazifascista spazzò via 244 persone e un prete, don Alcide, offrì la sua vita per salvare i parrocchiani riuniti in chiesa, una mattina di giugno. Civitella, la piazza della memoria, scelta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per celebrare il 25 aoprile, un anno fa.
Liliana, il 25 aprile di ottanta anni fa era in strada, tra la gente, a respirare la libertà. "Davanti ai miei occhi pieni di lacrime, come flash ripassarono immagini che non avrei mai dimenticato per il resto della mia vita. Immagini che non avrei più dimenticato per il resto della mia vita. Immagini che per sempre mi avrebbero accompagnato di corpi straziati, mutilati, ammazzati da mani barbare, violenze, deportazioni".
E in tutto quel dolore, ormai penetrato sottopelle, Liliana ha lo scrupolo di domandarsi se quel momento è reale, se c’è da crederci veramente. Perchè "era difficile credere che tutto quanto fosse veramente terminato e da questo momento avremmo potuto riprendere la nostra vita normale. In quell’attimo mi sentii chiamare da voci amiche, mi voltai: “Che fai piangi?” mi dissero in coro. “Si dalla felicità” risposi. Così anch’io mi misi a festeggiare insieme a loro, con balli, canti che durarono giorni. La banda del paese ci dava una mano, tra inni e canzoni che durarono tutta la notte, altre bande con altri festanti giunsero dai centri vicini. La piazza del comune era il centro della festa, a tutte l’ore era gremita di gente. Si era risvegliata in tutti la voglia di vivere, di stare insieme, ritrovare le nostre abitudini, i nostri sentimenti, la nostra identità, cancellata, soppressa da ben cinque anni di guerra e venti di dittatura. Non pensavamo in quei giorni quello che ci avrebbe riservato il futuro. I molti problemi che già conoscevamo, non ci avrebbero più spaventato, ora con la pace la nostra fiducia di poterli risolverli era grande! ’Mai più guerre, mai più!’ gridavamo, consapevoli che in quel preciso momento altri popoli stavano inneggiando con noi alla pace, con il fermo proposito che mai più sarebbe scoppiata la guerra! "Era il 25 aprile del 1945".