
Superbonus senza sconto: "20 milioni bloccati"
di Angela Baldi
Ci sono oltre 20milioni di euro di crediti incagliati nella nostra provincia, che le aziende hanno nei loro cassetti fiscali ma non sanno a chi cedere. Con lo stop allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti a rischio ora c’è l’intera filiera delle costruzioni. Il Segretario di Confartigianato Alessandra Papini ha parlato di una vera ecatombe. "Il governo ci aveva rassicurato sul problema, invece non solo non si prospettano soluzioni ma il Governo blocca con un Decreto dell’ultim’ora, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti" dice Papini intervenendo sul decreto legge appena approvato.
"Il blocco – spiega il segretario di Confartigianato - coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti e assunzioni nella prospettiva di poter continuare a operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere. Va trovata una soluzione per i cantieri aperti o assisteremo a un’ecatombe di imprese delle costruzioni, con danni irreparabili per l’occupazione con un’incidenza sul Pil incalcolabile. Ci stiamo accordando per incontrare urgentemente i rappresentanti del Governo e discutere una via d’uscita". Ad Arezzo oltre venti milioni di euro di crediti bloccati nei cassetti fiscali.
"Ci sono imprese con qualche milione di euro nel cassetto fiscale che non hanno liquidità per pagare dipendenti e fornitori. Se non si trova uno sbocco molte sono destinate al fallimento. Alcune sono nate nell’ultimo biennio o si sono strutturate assumendo dipendenti – spiega Giordano Cerofolini presidente di Confartigianato Costruzioni - questo immobilismo creerà una catastrofe edilizia. Tutti i decreti legge che si sono succeduti dall’entrata in vigore del 110 hanno creato confusione e allarmismo, adesso il meccanismo si è inceppato e ciò causerà gravi conseguenze a livello di occupazione. Ritrovarsi senza lavoro quando già ora si arriva male a fine mese, sarà la mazzata finale. Tutte le aziende sono coinvolte dalle più strutturate alle piccole sia direttamente che indirettamente. Se non riescono a monetizzare non riusciranno a pagare dipendenti e fornitori, ne risentirà tutto l’indotto".
Ma il problema legato alla cessione del credito riguarda anche i privati. "In provincia di Arezzo ci sono 20milioni di crediti incagliati nei cassetti fiscali che le aziende edili e impiantistiche non sanno a chi cedere – spiega Elena Bucefari responsabile superbonus Confartigianato - Ma è un dato parziale, ci sono tanti privati a cui erano stati promessi sconto in fattura e cessione del credito che adesso non sanno a chi rivolgersi. Persone che hanno chiesto a Confartigianato il contatto di imprese disposte a fare 110 e 50% e che poi si sono rivolte a cassa depositi e prestiti e si sono visti chiudere la porta in faccia". In quello che doveva essere l’anno dei condomini, molti si ritrovano con cantieri quasi aperti che si scontrano col blocco totale dell’accettazione dei crediti. Un problema che pesa sui bilanci di imprese impiantistiche e edili che hanno portato avanti il 110 ma anche bonus minori, il 50% su ristrutturazioni, infissi, fotovoltaico, caldaie.
Una giungla quella delle detrazioni che si affianca al 110. "Solo sul fronte 110 come Confartigianato abbiamo circa 35 cantieri in fine lavori – continua Bucefari - che riguardano sia unifamiliari che condomini che hanno lavorato sui nostri accordi bancari e non hanno problemi sui crediti incagliati: su 16 milioni di credito indotto del 110, quello incagliato è di circa 4milioni. Ma sono molte di più le aziende che hanno trattato proposte dirette con le banche e adesso hanno difficoltà".