REDAZIONE AREZZO

"Tactum", un ponte tra l’arte visiva e l’esperienza tattile al museo

Nell’ambito del progetto "Vorreiandarealmuseo", un ampio programma di visite e iniziative dedicate ai pubblici con esigenze specifiche e disabilità, in...

Nell’ambito del progetto "Vorreiandarealmuseo", un ampio programma di visite e iniziative dedicate ai pubblici con esigenze specifiche e disabilità, in...

Nell’ambito del progetto "Vorreiandarealmuseo", un ampio programma di visite e iniziative dedicate ai pubblici con esigenze specifiche e disabilità, in...

Nell’ambito del progetto "Vorreiandarealmuseo", un ampio programma di visite e iniziative dedicate ai pubblici con esigenze specifiche e disabilità, in corso da ottobre al Cassero per la Scultura di Montevarchi, oggi si terrà Tactum, un evento pensato per un pubblico di persone vedenti e non vedenti, composto da una parte performativa ed una laboratoriale. L’incontro, che verrà replicato due volte nel pomeriggio, alle 16 e 17,30, avrà luogo nello Statuario del Museo, in via Trieste 1, a Montevarchi.

Tactum è un progetto che intende creare un ponte tra l’arte visiva e l’esperienza tattile, consentendo al pubblico di esplorare le opere d’arte attraverso il senso del tatto. La prima parte dell’evento è dedicata ad una performance di danza svolta dai ballerini e curatori Agnese Lanza, danzatrice vedente, e Giuseppe Comuniello, danzatore non vedente. Il loro lavoro comincia esplorando una delle opere del museo attraverso il tatto, scandagliandone le forme, tracciandone le linee, abbracciandone le curve. I corpi dei due ballerini si lasciano trasportare dai contorni di ciò che toccano, diventando un’estensione della scultura stessa.

Segue poi un duetto tra i due artisti, basato sulla memoria tattile: ripercorrendo il ricordo della gestualità e delle forme che hanno percepito attraverso le mani, questi movimenti vengono ripetuti nell’aria, per poi confluire nel corpo dell’altro. Il contatto che si instaura tra i due nasce dall’incontro con ciò che è stato precedentemente toccato, plasmato e trasformato dal movimento, restituendo così agli spettatori presenti una visione intima e sensoriale dell’opera.

Dopo la performance, è previsto un laboratorio tattile rivolto a tutti i partecipanti, vedenti e non vedenti. Si comincia analizzando la superficie e la sensibilità della mano in tutti i suoi punti, invitando i presenti ad utilizzarla come se fosse un pennello e ad indagare le potenzialità della sua articolazione, riflettendo sulle diverse percezioni che questa modalità fa emergere.