MATTEO MARZOTTI
Cronaca

Taekwondo, l’impresa di Bea "Dedico l’oro alla nonna"

A 16 anni Coradeschi ha conquistato il podio mondiale in Corea del Sud. È rientrata in città ma è già al lavoro: "Ora punto all’europeo in Austria".

Taekwondo, l’impresa di Bea "Dedico l’oro alla nonna"

di Matteo Marzotti

La parola vacanza sembra non essere inserita nel vocabolario di Beatrice Coradeschi. Classe 2007, reduce da un mondiale di taekwondo in Corea del Sud dove ha vinto un argento individuale e una medaglia d’oro nella prova a squadre, Beatrice è tornata da pochi giorni in Italia. Il tempo di passare da casa e ripartire subito per un nuovo camp, perchè gli allenamenti non possono essere messi in secondo piano.

Beatrice cosa ti ha lasciato l’esperienza in un mondiale nella patria del taekwondo?

"La prima medaglia, l’argento nella prova individuale, è stata difficile da mandare giù. Sognavo il gradino più alto del podio, di poter salire trionfante con la medaglia d’oro al collo. Non è andata così, però ne farò tesoro per riscattarmi nelle prossime occasioni, che saranno numerose soprattutto nel prossimo periodo. Per quanto riguarda gli ori di squadra che abbiamo conseguito, nella specialità di demostration team, in Corea sono stati un autentico shock per tutti. E dico questo non solo per noi italiani, ma per chiunque ci stava guardando. Arrivare sopra a due squadre coreane, proprio nella patria del taekwondo, ci ha lasciati a bocca aperta". Ora stai preparando un nuovo obiettivo, anzi un altro traguardo da raggiungere.

"Diciamo che il mio programma di allenamenti è abbastanza impegnativo. Mi alleno tutti i giorni, mattina e pomeriggio, per un totale di quattro o cinque ore". Prossima fermata: Austria per l’europeo?

"È sicuramente la tappa più importante di quelle che mi aspettano a breve. Spero di partire per andare alla ricerca di un ottimo risultato".

Ormai hai un palmares incredibile nonostante la tua età, ma per il mondiale c’è una dedica sulle ultime due medaglie?

"Ogni medaglia è dedicata a tutti coloro che sono parte del lavoro che c’è dietro per raggiungere quel metallo: la mia famiglia che mi sostiene sempre e da sempre, e il mio allenatore.

Una medaglia è anche per mia nonna Gabriella, che anche se non è qui e non può vedermi sul campo di gara, la porto sempre con me, in ogni sfida, premiazione e riconoscimento".