di Claudio Roselli
SANSEPOLCRO
C’è scarsità di religiosi nelle 40 parrocchie dislocate nel territorio dei sette Comuni della Valtiberina Toscana. L’esigenza di nuova geografia diventa reale e allora si è reso necessario un confronto tenutosi di recente con il vescovo diocesano, monsignor Andrea Migliavacca, nella concattedrale di Sansepolcro. In sofferenza è soprattutto il versante montano del comprensorio, vedi Sestino, Badia Tedalda e Caprese Michelangelo, spesso sotto la competenza di Pieve Santo Stefano. "Tutta la nostra diocesi sta riflettendo sul ripensamento del territorio, della presenza delle comunità e della chiesa stessa – ha detto il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – e di conseguenza anche sulla distribuzione del clero con il coinvolgimento dei laici, dei religiosi e dei diaconi permanenti; è quindi un cammino attraverso cui – tutti insieme – si vuole ridisegnare la geografia della diocesi per incontrare comunità vive e offrire al tempo stesso un servizio più adeguato. Questo cammino avviene con una modalità sinoidale, ovvero di partecipazione e ascolto reciproco". Un incontro, quindi, nel quale monsignor Migliavacca ha potuto toccare con mano la situazione, recependo le problematiche per poi andarle ad analizzare insieme al proprio staff. "Da diversi mesi siamo impegnati in una serie di incontri voluti dal nostro vescovo Andrea proprio per ripensare anche l’organizzazione pastorale della zona Valtiberina – ha rimarcato Pietro Ganganelli, volontario della parrocchia di Anghiari – e per questo motivo abbiamo sentito l’esigenza di organizzare lo specifico incontro pastorale proprio per coinvolgere quanta più gente possibile della Valtiberina che sta vivendo il grosso problema della mancanza di parroci, per cui saremo contenti di rivedere la suddivisione delle stesse parrocchie e delle stesse unità pastorali, che probabilmente verranno allargate e comprenderanno anche le varie realtà di montagna; quelle che forse stanno di più soffrendo di questa mancanza di parroci".
Ciò che è accaduto nei giorni scorsi a Sansepolcro è solamente l’ultimo degli incontri che il vescovo Andrea Migliavacca intende fare in tutta la propria diocesi: un confronto diretto con il territorio. La situazione attuale si combina poi con un altro dato di fatto: il calo di presenze in seminario, ma in particolare il completamento del percorso, nel senso che alcuni si iscrivono e frequentano, ma non arrivano alla consacrazione come sacerdote. A presto dovrebbero essere resi noti i primi provvedimenti che verranno adottati.