ANGELA BALDI
Cronaca

Teatro a Cavriglia. Un viaggio con Bartali

Domani lo spettacolo firmato da Nicola Zavagli . Sul palco è protagonista Beatrice Visibelli.

Domani lo spettacolo firmato da Nicola Zavagli . Sul palco è protagonista Beatrice Visibelli.

Domani lo spettacolo firmato da Nicola Zavagli . Sul palco è protagonista Beatrice Visibelli.

C’è "Quanta strada ha fatto Bartali!" per la stagione 2024/25 del Teatro Comunale di Cavriglia. Sei appuntamenti fino ad aprile con autori e interpreti di primo piano della scena nazionale grazie al cartellone che nasce dalla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus. In occasione del Giorno della Memoria, domani alle ore 21.30 e martedì 28 gennaio alle 10 in matinée per le scuole, al Teatro Comunale arriva Beatrice Visibelli con Quanta strada ha fatto Bartali! di Nicola Zavagli. Un viaggio con Bartali tra le pagine più famose e quelle più segrete della sua personalità. Dall’infanzia a Ponte a Ema al primo incontro con la bicicletta sui colli fiorentini. Il successo, la mitica rivalità con Coppi, le vittorie al Giro d’Italia e la doppietta al Tour de France. E le salite aspre della vita, a cui Ginettaccio, toscanaccio polemico, simpatico e combattivo, non si sottrasse mai, fino al ritiro dalle corse. Un ritratto ironico e divertente del più grande campione che Firenze ha dato allo sport. Una lettura spettacolo gioiosa in cui la parola gioca con la musica per dipingere il ritratto a tutto tondo di un campione, un uomo, una città. Un viaggio con Bartali tra le pagine più famose e quelle più segrete della sua personalità. La sua leggenda.

Parole, musiche, canzoni s’intrecciano a tessere la trama avvincente di una vita corsa al ritmo di un cuore più grande del normale. Un cuore lento che regalò emozioni a tanta gente; generoso e forte sui pedali, come nella solidarietà umana dimostrata negli anni della guerra.

Lo spettacolo è un omaggio al grande campione fiorentino Gino Bartali che, fra il 1943 e il 1944, contribuì a salvare molti ebrei dalla deportazione nei campi di concentramento, nascondendo nel tubo della sua bicicletta tantissimi documenti falsificati che da Assisi portava a Firenze, dove il Vescovo fiorentino li distribuiva agli ebrei.