
A processo un uomo per violenza sessuale
Arezzo, 19 marzo 2025 – L’ha portata a casa sua con un pretesto. L’ha fatta bere e le ha dato dei soldi: in cambio voleva il sesso. Lei ha quattordici anni, lui più di cinquanta. Entrambi sono stranieri. La ragazzina ha detto di no ma lui è andato dritto come un treno. Le è saltato addosso: ha provato a baciarla, l’ha toccata nel seno e nei glutei. Lei ha provato a scappare, ha urlato ed ha cercato di divincolarsi della morsa dello stupratore che adesso dovrà rispondere di quel che ha fatto in tribunale. È a processo.
L’accusa è pesante e si basa soprattutto sulla versione raccontata dalla minorenne agli investigatori. Accade nel 2023, in un comune della Valdichiana. Tutto dovrà essere ancora dimostrato in aula. Il procedimento sarebbe dovuto cominciare ieri, sentendo i vari testi tra cui chi ha condotto l’indagine: i carabinieri della stazione di locale insieme alla polizia municipale come supporto visto il lavoro degli agenti in tandem con quello dei militari dell’Arma. C’è stato però un difetto nella notifica del procedimento all’imputato e quindi tutto è stato rinviato, a data da destinarsi. Forse l’uomo accusato di violenza sessuale non si trova più in Italia, nei suoi confronti non c’erano misure cautelari, si trovava a piede libero.
Quel che emerge dalla ricostruzione ha tratti inquietanti. La ragazza, quattordici anni all’epoca dei fatti, ha raccontato che sarebbe stata adescata dall’uomo. Si tratterebbe di una conoscenza della famiglia ed è per questo motivo che l’avrebbe incontrato. Guarda caso però, il luogo d’incontro fissato da lui era nei pressi della sua abitazione. E così, dopo poco che si erano visti, lui le ha chiesto di salire. O meglio, poi l’ha presa per un braccio e l’ha fatta entrare a casa sua, almeno stando alla ricostruzione dell’accusa. E da qui in poi ha sempre pigiato sull’acceleratore.
Davanti aveva una ragazzina di quattordici anni, una minorenne. Le ha offerto dei soldi perché in cambio voleva prestazioni sessuali con lei. La giovane ha detto di no: ma lui no, non si è dato per vinto. E ancora con veemenza si è avvicinato nei suoi confronti. Ha provato più volte a baciarla e non solo: con gesti repentini l’ha toccata, sulla coscia, sui glutei e sul seno finché non è riuscita ad uscire dall’appartamento e chiedere aiuto ad alcuni parenti.
La giovane ha poi raccontato ai carabinieri quello che le era successo e tutto è stato formalizzato in una querela. Querela che poi è arrivata in procura, sulla scrivania del pubblico ministero Marco Dioni.
La procura di Arezzo ha quindi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il cinquantenne che il giudice ha mandato a processo. Adesso dovrà rispondere di violenza sessuale, articolo 609 del codice penale, capo di imputazione spesso affisso fuori dalle aule di tribunale, cifra del fatto che i casi in provincia sono sempre più frequenti così come le denunce. Il procedimento sarebbe dovuto cominciare ieri, alla Vela del tribunale diA rezzo, davanti al collegio di tre giudici, presieduto dalla presidente della sezione penale Anna Maria Loprete. Per un difetto di notifica l’udienza è stata però rimandata a data da destinarsi. A difendere l’uomo l’avvocato aretino Riccardo Locci.